Barchette di limone con
crema di cavolfiore
Visitare i monumenti italiani è sempre una grande ispirazione
per la vita quotidiana e per il buon umore. Talvolta può essere un’ottima
ispirazione anche per preparare piatti semplici ma particolarmente gradevoli
allo sguardo. Questo è il caso della ricetta delle barchette di limone con
crema di cavolfiori, che è liberamente ispirata ad una ricetta mirabilmente
riportata su un libro di aristocratiche ricette napoletane acquistato nella
libreria della splendida Villa d’Este a Tivoli. In realtà queste barchette
sono una notevole rielaborazione di una suggestione visuale suggerita dal libro
in questione che propone 35 ricette di Monzù corredandole con spassosissimi
aneddoti ‘di prima mano’ dell’alta società partenopea.
Cavolfiore
Acqua
Vino bianco
Maionese
Sale iodato
Olio extravergine
Limoni non trattati
Erbe provenzali
Tagliare il cavolfiore a rosette, metterlo a bagno per
qualche tempo per togliere eventuali bruchi o altri animaletti ghiotti di tali
ortaggi. Lavarlo accuratamente e lessarlo molto aggiungendo nell’acqua una
scorzetta di limone non trattato, fino a che sia piuttosto morbido, in
abbondante acqua salata. Lasciarlo raffreddare, quindi passarlo nel mixer con
sale e olio, lasciando da parte qualche piccola rosetta intera cotta scolata un
po’ prima così che rimanga ben soda. Aggiungere la maionese a mano cosicché non
risulti troppo morbido né che il sapore della maionese prevalga. Porlo in
frigorifero per il tempo necessario a farlo addensare. Lavare accuratamente i
limoni. Tagliarli dal lato lungo, togliere la polpa, lasciarla da parte e
spremerla per un delizioso succo di limone con cui accompagnare le barchette. Sbollentarli
per un minuto o poco meno in acqua e vino bollenti, insaporiti con le erbe
provenzali, i limoni debbono rimanere ben sodi. Riempire le barchette con il
composto di cavolfiore, guarnire con le rosettine intere. Porre in frigorifero
le barchette coperte con un coperchio sufficientemente alto da non urtare la
composizione. Servire con tacos oppure con pita o pane azzimo o pane carasau
(carta musica).
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