Frittata con ricotta e
timo citronella
Vivere senza inquinare è possibile, anche se potrebbe
sembrare un’utopia. Non è così ovvio e non è affatto semplice anche perché
molti oggetti di uso comune sono creati con derivati dalla raffinazione del
petrolio, che inquinano aria, acqua, terra e diritti umani, oppure con elementi
‘naturali’, quali il cotone che ha spesso un ciclo produttivo estremamente
inquinante, al punto che uno tra i più grandi laghi del mondo, il Lago Aran, è
stato praticamente prosciugato per l’approvvigionamento idrico alle piantagioni
del soffice batuffolo bianco. Anche gli alimenti biologici sono spessissimo
confezionati con involucri di plastica non riciclata o hanno delle parti
altamente inquinanti. Eppure da molti anni sarebbe possibile costruire oggetti
quali le penne a biro usa e getta in cellulosa, biodegradabile, eco-compatibile
ma non si capisce per quale motivo non sia obbligatorio farlo. Anche la frase
‘coloriamo il mondo’ sarebbe bellissima se non fosse che le vernici, le tinte e
le tinture di vario genere sono altamente inquinanti per i fiumi, i mari, le
terre e l’aria, anche se vi sono moltissimi prodotti a base di acqua che
riducono moltissimo l’impatto ambientale. Certo ci vuole più tempo per
dipingere con questo tipo di tinture ma l’inquinamento generale e quello
direttamente dentro le abitazioni si riduce non poco. Spesso si pensa che
l’inquinamento sia non soltanto qualcosa che non ci riguarda ma anche qualcosa
che è tenuto saldamente fuori dalle abitazioni, dalle autovetture, dagli abiti,
dai cibi. Questo è evidentemente assurdo, pensare che l’aria, l’acqua e i suoli
sono inquinati e immaginare di poter ‘tener fuori’ l’inquinamento dalle case o
dalla pelle è piuttosto irrazionale ma a pensarci bene un ragionamento di
questo tipo porterebbe inevitabilmente ad una rivoluzione di consumi e sistemi
produttivi e questo, forse, non è così auspicato da chi trae profitto da tali
pratiche. Agire differentemente è possibile, richiede attenzione e
consapevolezza eppure, sì, è possibile andare in Abruzzo e acquistare un
maglione tessuto a mano con la lana delle pecore che pascolano nel Parco del
Gran Sasso e Monti della Laga e colorato con l’infuso di iperico che cresce su
quelle montagne, è possibile acquistare oggetti artigianali creati su misura in
cui il concetto di ‘spreco’ è quasi nullo, è possibile agire diversamente e
costruire un’economia, una società, una cultura di libertà.
Uova
Ricotta fresca
Timo citronella
Sale iodato
Olio extravergine di oliva per la padella
Sbattere le uova, con la ricotta e il timo, salare. Far
scaldare a fuoco medio l’olio in padella, il giusto per la frittata, non troppo
e a coprire il fondo non troppo poco, porvi l’impasto per una frittata spessa
circa un centimetro o due, girare al punto giusto di cottura e, quando è pronta
servire.
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