Teglia di patate con scamorza di bufala e erbette provinciali
Le elezioni per il Presidente degli Stati Uniti d’America
tiene con il fiato sospeso moltissime persone in tutto il mondo e la campagna
elettorale 2016 è stata caratterizzata da un notevole abbassamento del livello
della discussione ‘politica’. È andata in scena una situazione molto nota a
tante donne, quella di un maschio incapace e becero che viene messo sullo
stesso livello di una donna competente e con una certa esperienza. Lei si è
trovata a dover far fronte ad offese che nessuna donna e nessun uomo dotato di
buon senso (civico) vorrebbe udire. Lui ha proseguito nella discesa verso gli
inferi per portarla sul terreno di gioco che gli è proprio, quello di
potenziali criminali di infima lega, di cinemini pornografici nelle periferie degradate
delle metropoli. Lei ha faticosamente rialzato il tiro ma a quel punto il linguaggio
era arrivato al capolinea in quei luoghi dell’estremo disagio sfruttati da
beceri senza scrupoli per lucro e incapacità di immaginare, di pensare e di
agire da persone e si era fermato fuori dalle lucine sgargianti di riflettori
politicamente corretti. Lei ha dovuto cercare un lessico comprensibile a chi
non ha mai pensato alla politica se non come ad un modo per sfruttare e sfogare
la propria inettitudine. Decenni di lotte femministe, anti-razziste,
ambientaliste sono andate in fumo nel momento stesso in cui il candidato
repubblicano è stato ufficializzato. Ma, viene da pensare, perché gli
Statunitensi non provano a dare un vero e proprio calcio a questo modo e votano
per qualche altro partito? Non è scritto che il presidente degli Stati Uniti d’America
dev’essere repubblicano o democratico. Sarebbe stato molto meno degradante per
la politica internazionale, per la infinità di movimenti e partiti politici che
nel mondo guardano a Pepe Mujica, a Justin Trudeau a Papa Francesco quali
modelli ispiratori di un rinnovato pensiero libertario. Sarebbe stato anche
bello vedere una bella e sana discussione tra Jill Ellen Stein e Hillary
Clinton, quella sarebbe stata politica, ma quello che ci hanno mostrato gli
Stati Uniti in questa campagna elettorale per portare la prima donna nella
storia alla carica presidenziale è stata la caduta dell’impero romano
attualizzata dopo poco meno di due millenni. Forse, tra quattro o otto anni
sarà possibile vedere qualcosa di politico nei dibattiti elettorali per l’elezione
del Presidente che aspira ad essere il più influente del mondo ma che sta
perdendo colpi già prima di mettere piede nella stanza ovale.
Di memorabile in questo dibattito rimarrà il discorso del
Presidente uscente, Barack Obama e poco più.
Questa ricetta è ispirata alla politica, quella vera, che fa
venire i brividi e piangere lacrime di gioia.
Patate
Scamorza di bufala La bottega del casaro
Sale iodato
Olio extra vergine di oliva
Foglia fresca di cipolla
Menta fresca
Timo fresco
Timo citronella fresco
Salvia fresca
Rosmarino fresco
Gomasio
Pangrattato fatto in casa
Sciacquare e lessare le patate intere mettendole in pentola
con l’acqua fredda a coprire i tuberi, scolarle, aspettare che si freddino
abbastanza da poterle agevolmente maneggiare ma non troppo, tagliarle a fette
di circa 2cm. Disporre le fette in una teglia oliata, salare e disporre un
trito grossolano delle erbette lavate, aggiungere la scamorza di bufala
julienne, quindi altro strato di patate, erbette, condimento e finale con
pangrattato, erbette, poco sale, olio e gomasio.
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