giovedì 3 novembre 2016

Focaccia bianca con scamorza di bufala, melanzane grigliate e olio novello

Focaccia bianca con scamorza di bufala, melanzane grigliate e olio novello

Il 3 novembre è il giorno in cui si ricorda la battaglia di Mentana, la sonora sconfitta dell’Eroe dei Due Mondi che mai volle più tornare su un campo che gli fu tanto sfavorevole, ricordando con rabbia e cocente delusione quella che egli non si spiegò mai fino in fondo. Giuseppe Garibaldi è uno di quei personaggi di cui è difficilissimo scrivere, uno di quegli eroi che non si riescono mai a definire pienamente e forse è meglio così, forse è meglio pensare che ogni persona ha la sua personale immagine di Garibaldi e la porta con sé, un po’ come si fa coi santi. Passando accanto al ‘Monumento’ mentanese non si può fare a meno di pensare a cosa direbbero i Garibaldini se oggi potessero parlare, cosa farebbero se potessero entrare in Parlamento e rimettere un po’ in sesto la gloriosa istituzione che i politicanti da strapazzo di cui è empiamente pieno cercano di distruggere con la medesima tecnica della goccia che scava la pietra non vis sed saepe cadendo. Le gocce sono importanti nella storia, d’altronde anche i Garibaldini erano pochi ma non era gocce, essi erano e sono fiumi in piena, vulcani in eruzione, forza e genio e libertà. La corruzione mina dal profondo l’ordinamento dello Stato ma l’Italia è uno strano Paese in cui tutto sembra teatro e nel teatro, non è mai stato chiaro il motivo, si riesce sempre ad andare in scena. È un mistero, però si ripete tutte le volte che un sipario si alza, tutte le volte che gli italiani si uniscono, nelle loro minuterie, a creare ciò che fino a qualche istante prima era impossibile. Gli italiani sono maestri in questo, i Garibaldini ne sono un esempio mirabile che fornisce una lezione da non dimenticare, mai, per nessun motivo e l’Eroe dei Due Mondi, in fondo non è poi così diverso da Cristoforo Colombo che su una navetta su cui farebbe spavento intraprendere una crociera di mezza giornata attraversò l’oceano impetuoso, non è così diverso da Leonardo da Vinci che ha inventato tutto e tutto ciò che ancora non abbiamo capito, da Salgari che ha immaginato luoghi fantastici dove ognuno è andato almeno una volta nella propria infanzia, non è così dissimile da quel burbero di Michelangelo o da quel visionario di Brunelleschi, non è così diverso da quegli artigiani che quotidianamente esprimono e creano la grandezza inimitabile e assolutamente unica del Paese più bello del mondo, non a detta dei propri abitanti ma di tutto il Pianeta.
Garibaldi a Mentana non ha perso, ha vinto, stravinto tanto che oggi sotto al cartello toponomastico si legge ‘Città Garibaldina’ nonostante sia stata la sede dello storico incontro tra Carlo Magno e il Papa o il luogo dove i primi martiri del cattolicesimo fecero proselitismo. Mentana è e sarà sempre Garibaldina.
Questa ricetta, semplicissima, è ispirata al sentimento di libertà, al Garibaldi che è in chiunque, e all’amor di patria, che non è una parolaccia ma un sentimento meraviglioso.

Farina sabina
Lievito di birra
Olio extra vergine di oliva novello
Melanzane dell’orto
Acqua
Sale iodato
Scamorza di bufala Caseificio del Casaro
Basilico fresco


Impastare acqua, farina e lievito di birra, far lievitare. Stendere la focaccia, porla su una teglia con cartaforno, bucherellarla. Lavare e affettare le melanzane, grigliarle, porre sulla focaccia alcuni pezzettini di scamorza e le melanzane, sopra le melanzane porre altri pezzettini di scamorza, aggiungere qualche fogliolina di basilico. Informare in forno ben caldo a 200°C o 220°C fino a cottura. Quindi aggiungere olio novello. 

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