Frittata con curry
Limitare il consumo di derivati dal petrolio è cosa alquanto
complicata e complessa. Il primo passo è accorgersi della quantità di prodotti derivati
dalla raffinazione del cosiddetto oro nero nella vita quotidiana. Dalla maglietta
al rasoio, dal pettine al portasapone, dal materasso al cuscino fino a
pressoché qualunque elemento dell’abbigliamento è piuttosto complicato non
utilizzare derivati dalla raffinazione del petrolio. Il dilemma diventa ancor
più cogente nel momento in cui si decide di seguire uno stile di vita sano,
salutare e il più possibile ‘ambientalista’. Ecco che si comincia a girare per
supermercati del biologico, a cercare alimenti più sani, a leggere le etichette
con maggiore attenzione e consapevolezza, a scegliere lo spazzolino con la
testina sostituibile e il rasoio che necessita soltanto della ricarica delle
lamette. A prescindere dal fatto che tornare ai vecchi rasoi in cui si sostituiva
soltanto la lama e che necessitavano una notevole abilità per radersi senza
sembrare appena usciti da un set di un film d’avventura sarebbe difficile, è
vero che esistono alternative piuttosto semplici da utilizzare ai derivati dal
petrolio. In moltissimi casi le alternative provengono dagli scarti della
produzione industriale alimentare, dai ciuffi dell’ananas, che notoriamente
vengono gettati e smaltiti in modo non sempre ecologicamente corretto, alla
pula di miglio e farro, dagli involucri del cocco ad altri prodotti di scarto,
senza contare i filati di plastica riciclata da bottiglie oppure dalla plastica
ricavata dalla pulizia degli oceani. L’obiezione all’utilizzo di alternative ai
derivati dal petrolio è spesso che se si dovesse cambiare il rischio sarebbe
una carestia e un inquinamento da monocolture per la produzione di alternative,
in realtà questa affermazione oltre ad essere falsa non tiene in considerazione
che è quanto mai urgente una azione intergovernativa, transnazionale, per la
riduzione dell’inquinamento ma soprattutto degli sprechi. Ovviamente un consumo
più responsabile e consapevole da parte della cittadinanza aiuta notevolmente
nella definizione e implementazione di politiche atte a risolvere la ormai
urgentissima questione ambientale. Questa ricetta è ispirata alla nonviolenza gandhiana
che ha permesso all’India di ottenere l’indipendenza e sconfiggere il
potentissimo esercito dell’impero coloniale britannico.
Uova da allevamento non intensivo all’aperto
Sale iodato
Olio extravergine di oliva
Curry biologico
Sbattere le uova, salare e condire con curry. Scaldare l’olio
in una padellina, versarvi le uova, cuocere a fuoco medio e girare quando
necessario con l’aiuto di un piatto o lanciandola in aria con apposito
movimento del polso se si è capaci di farlo senza rovesciare la frittata su
fornelli, pavimento o vestiti.
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