Spezzatino di vitella
con Colli Sabini, erbe provinciali e lavanda
Viva la Repubblica! Questa frase semplice eppur così carica
di significati è stata pronunciata in occasione della prima seduta del Senato
dopo la dittatura fascista. La frase in sé potrebbe essere quasi scontata,
potrebbe essere considerata banale oppure espressione di un patriottismo di
maniera se non si conoscessero tutte le difficoltà, tutte le fatiche e le lotte
che sono state necessarie affinché una persona, liberamente eletta da liberi
cittadini, liberamente chiamati alle urne potesse pronunciarle nell’aula di una
delle due Camere del Parlamento italiano. La storia non ha memoria, si potrebbe
pensare, oppure si potrebbe citare Sciascia e immaginare che il futuro non ha
memoria. A volte sembra che l’epoca sofferente di ricorrenti amnesie è proprio
il presente. È difficile ricordare, dopo essere passati oltre, dopo aver avuto
il coraggio di andare avanti e dimenticare, il dolore, la sofferenza, le
cattiverie e i torti subiti, le angherie, le bassezze. Guardare al presente e al
futuro con fiducia e ottimismo è una enorme prova di forza e di coraggio. Quella
frase, semplice, stentorea, Viva la Repubblica fa venire i brividi al solo
pensarvi, fa accapponare la pelle e un brivido dalla schiena arriva fin sulla
punta di capelli e ciglia. Forse quello stesso brivido che quel meraviglioso
otto maggio 1948 percorse l’aula del Senato e prosegue nella sua splendida
forza di vita. A volte le parole sono come l’eleganza, tanto più raffinata
quanto più è semplice, essenziale. Una stola di purissima lana non trattata,
tosata da pecore che pascolano libere e felici, senza l’utilizzo di agenti
dannosi per l’ambiente, tinta a mano, tessuta con maestria e lavorata con l’essenziale
genialità artigiana è semplice, essenziale e molto raffinata. La Costituzione
italiana è un gioiello di purezza della forma, essenziale, elegante, perfetta e
raffinatissima, come le semplici parole Viva la Repubblica! pronunciate tra
applausi e grida di giubilo quel giorno di tanti anni fa.
Questa ricetta è ispirata alla semplice eleganza della
Costituzione e alla raffinatezza di pensiero che l’ha distillata.
Spezzatino di vitella
Sale grigio di Bretagna
Bianco Colli Sabini D.O.P.
Lavanda in fiore, un fiore con gambo oppure una manciatina di
fiorellini ovviamente non trattati
Menta fresca
Salvia fresca
Cipollina bianca
Aglio rosso di Sulmona dal Parco Nazionale del Gran Sasso e
Monti della Laga
Timo fresco
Bacche di ginepro
Acqua
Rosmarino fresco
Tagliare lo spezzatino eliminando il grasso e i residui,
porlo in una pentola su fuoco medio, poco prima di aver assorbito tutta l’acqua
aggiungere le erbe aromatiche, le bacche di ginepro, l’aglio e la cipolla tagliate
sottilissime, poi il vino, la lavanda, l’acqua e il sale. Far cuocere per
almeno due o tre ore a fuoco basso ma non troppo, quindi aggiungere acqua fino
a fine cottura. A piacere aggiungere ortaggi, quali patate o rape bianche, poco
prima della fine della cottura.
Nessun commento:
Posta un commento