Stante l’affetto assoluto che si può provare per una madre,
un padre o per persone della propria famiglia, è vero che spesso l’eccessiva
vicinanza può essere deleteria per rapporti sereni e felici con parenti quali
fratelli, cognati, suoceri, etc. A parte alcuni casi in cui l’amore fraterno o
filiale si fonda, oltre che sull’affetto, su una visione simile della vita e di
ciò che è importante, mantenere una ‘distanza vitale’ con i parenti è una
regola fondamentale per vivere bene e portare avanti nel modo più giusto e
sereno il rapporto di coppia che è alla base della formazione della famiglia, a
prescindere da orientamenti e idee.
A volte riunirsi e stare insieme è un’esigenza sentita da
alcuni elementi della famiglia che deve essere rispettata seppur non a
discapito della libertà di scelta. Se per un compleanno indulgere nella
soddisfazione di un’esigenza che prevede il sacrificio da parte di tutti i
componenti di una determinata famiglia, che talvolta mal si sopportano, di
stare insieme e riunirsi può essere cosa buona e giusta, altrettanto errato è
pensare di imporre dettami religiosi o di altra natura a familiari che non
amano stare insieme. La violazione della ‘distanza vitale’ è deleteria per i
rapporti interpersonali e l’unico risultato che si ottiene cercando di imporla
è lo sviluppo di un vero e proprio odio parentale oltre all’insofferenza per
qualunque difetto che, in altra e più serena occasione, potrebbe anche se non
passare inosservato almeno non costituire un problema di assoluta e totale
insofferenza.
Questa ricetta è stata elaborata durante un pranzo ‘di
famiglia’ non imposto ma emerso in modo piuttosto spontaneo.
Maccheroni a centonara (acqua e farina)
Salsa tartufata
Preparare o farsi preparare dalla Suocera i maccheroni a
centonara impastando acqua e farina, creando budellini di circa 0.1cm o 0.2cm
lunghi quasi 20cm ad uno ad uno. Quindi lessarli in abbondante acqua salata. Condire
con salsa tartufata.
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