Frittata di menta
Vi sono state, nella storia, epoche diversissime e lontane
nel tempo che però hanno alcuni elementi in comune, alcuni tratti distintivi
che si rincorrono quasi a futura memoria, se la memoria ha un futuro. Guardando
i monumenti del passato viene inevitabilmente da riflettere su cosa sia
accaduto di così terribile da far scomparire intere civiltà giunte a tali livelli
di perfezionamento tecnologico e sociale. C’è anche chi pensa che talune
civiltà più che estinguersi siano ‘sparite’ in altre dimensioni o nello spazio
infinito, in particolare tali teorie affascinano molto gli studiosi degli Inca
e dei Maya o coloro che sono alla ricerca della mitica e mitologica civiltà di
Atlantide. Forse quella civiltà esiste o è esistita, ma ciò che comunque
stupisce è che talune civiltà siano ‘implose’ al culmine della loro espansione
tecnologica e sociale. L’esempio più lampante è forse l’Impero Romano, una tra
le civiltà più evolute da un punto di vista ingegneristico, scientifico,
artistico, culturale e sociale che è implosa al punto da disgregarsi e
disperdere l’enorme bagaglio di conoscenze acquisite nel corso di secoli e
secoli di espansione territoriale e civile al punto che moltissimi testi e gli
strumenti stessi della conoscenza sono andati o perduti oppure sono arrivati ai
posteri tramite Averroè, uomo arabo di enorme cultura che ha avuto il merito,
insieme ai monaci amanuensi, di riunire, conservare e tramandare la cultura ‘occidentale’.
L’impero romano non si è, evidentemente, dissolto per colpa di qualche
popolazione barbarica che lo ha attaccato e saccheggiato, bensì per un livello
di corruzione talmente alto da renderlo ingovernabile. La cosiddetta pornocrazia,
che vide fior di prostitute e prostituti avidi di potere e denaro e prestigio
personale, senza scrupoli e senza morale, senza visione politica e senza le
minime qualifiche per guidare uno Stato di tale importanza decidere di fatto le
sorti imperiali in base a capricci, umori e calcoli personalistici, è spesso
indicata quale causa della dissoluzione dell’impero. Ma se si è arrivati a
tanto c’è da chiedersi se forse qualcosa poteva essere previsto prima. Sì ovviamente
e ci fu chi denunciò, coraggiosamente, il livello di corruzione inaccettabile
ma non venne ascoltato. Oggi pare che il momento storico sia propizio ad un’implosione
di realtà ‘imperialistiche’ e la classe politica di molti Paesi sembra
ricordare moltissimo quella che portò alla dissoluzione dell’Impero Romano. La differenza
sostanziale o forse l’unica vera speranza è nella capacità delle persone di
trattenere la conoscenza nelle loro mani, nella loro memoria intellettuale,
emozionale e corporea. Uno di questi segnali che farebbero ben sperare è
evidente nelle dispense italiane, dove sempre più compaiono alimenti da
agricoltura tradizionale, biologica, biodinamica, resiliente, locale, o
comunque rispettosa dell’ambiente, delle tradizioni e delle culture. Chissà che
la salvezza della civiltà occidentale e contemporanea possa passare attraverso
la consapevolezza alimentare e la tutela della biodiversità.
Questa ricetta, in cui vengono utilizzati ingredienti
semplici e rispettosi dell’ambiente, erbe aromatiche essiccate in casa o
fresche dal vasetto in terrazzo o sul balcone, e uova da allevamenti non
intensivi, è ispirata ai gesti elementari che possono essere compiuti per
arginare concretamente la distruzione sistematica del nostro ambiente e delle
libertà duramente e faticosamente conquistate nel corso di secoli e secoli di
insostenibili oppressioni.
Uova da allevamento non intensivo e all’aperto
Sale iodato
Menta fresca e menta secca
Olio extravergine di oliva
Sbattere le uova, salare e condire con menta fresca lavata e
menta messa a seccare durante i mesi caldi. Scaldare l’olio in una padellina,
versarvi le uova, cuocere a fuoco medio e girare quando necessario con l’aiuto
di un piatto o lanciandola in aria con apposito movimento del polso se si è
capaci di farlo senza rovesciare la frittata su fornelli, pavimento o vestiti.
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