Bruschetta con l’olio
novello
Andare al frantoio è per molte persone un gioioso ricordo
d’infanzia che si riscopre nella sua meravigliosa bellezza. L’odore dell’olio
nuovo è indescrivibile, è denso, morbido e umido, piccantino e pungente, sa di
buono. È tradizione che, nei giorni freddi, nel frantoio si prepari anche la
bruschetta per assaggiare il nettare verde appena uscito dalla macina. Se le
giornate non sono troppo rigide, si porta l’olio novello a casa, si invitano un
po’ di amici o parenti e si ricrea la magica festosità delle ritualità
contadine. In talune aree, tra cui la Sabina Romana, tali ritualità si ripetono
da millenni e tutte le volte è come la prima in cui da bambini si è inebriati
dal profumo delicato e forte delle olive appena frante. Impossibile dimenticare
la gioia di quegli istanti, la pace e la serenità che sviluppano nella memoria
individuale di chi vi prende parte. È effettivamente un momento sacro, non nel
senso di sacrificio, che pure c’è e tantissimo nel duro lavoro di campagna,
bensì nella celebrazione che una semplice bruschetta intorno al fuoco può
generare. La semplicità delle celebrazioni non sempre, però, si addice alla
solennità di talune attività umane, quali ad esempio la celebrazione delle
forze armate. Premesso che sebbene sarebbe a dir poco auspicabile poter fare a
meno dell’esercito e poter serenamente vivere in pace e armonia, tale possibilità
somiglia molto ad una utopia irrealizzabile, c’è da dire che le celebrazioni
pompose delle forze armate un po’ di sorpresa e di diffidenza per tutto ciò che
potrebbe parere eccessivamente autoritario sembrano generarla. Il motivo è
facilmente comprensibile guardando i grandi eventi storici italiani eppure lo
sarebbe molto di più se ci si soffermasse sulla sacralità della bruschetta con
l’olio novello nei frantoi o nell’intimità delle case private, attorno al
fuoco. Le forze armate sono certamente indispensabili per far sì che sia
possibile godere di quei momenti di profumi densi e saporiti eppure l’Italia è
soprattutto un Paese in cui le persone creano e difendono con le unghie e con i
denti la diversità, la propria individualità e la propria originalità in
qualunque momento della propria vita. Le forze armate non prevedono il rispetto
delle differenze ‘all’italiana’ eppure in questo particolare e delicato periodo
storico potrebbero fornire un collante per unire una nazione in cui alle
diversità che la caratterizzano da sempre si uniscono altre differenze, quelle
di persone che provengono da altri Stati, e soprattutto, con mirate e molto ben
strutturate campagne di comunicazione, essere insieme alle persone. Dimostrare
la presenza dello Stato proprio quando i cittadini si sentono abbandonati dallo
stesso e allora invece di esibirsi in una parata scenografica e costosissima
perché i militari oggi, quattro novembre, giornata dell’Unità Nazionale E delle Forze Armate, non vanno, avendo
la dovuta preparazione, nelle zone colpite dai terremoti a ricostruire, se
necessario pietra su pietra, le macerie di un patrimonio artistico e culturale
che è decisamente necessario proteggere e tutelare, oppure dalle persone e
dalle aziende colpite dal sisma a dimostrare che lo Stato c’è e non è interessato
a mostrarsi alle telecamere, bensì a difendere l’intimità di quella semplice
bruschetta con l’olio nuovo, magari davanti ad un piatto di fumanti lenticchie
di Castelluccio, assaporando una bella fetta di prosciutto di Norcia e
un’olivetta ascolana?
Questa ricetta è ispirata alla sacralità della semplice,
meravigliosa e complessissima bellezza italiana.
Olio extra vergine di oliva novello
Pane
Tagliare il pane in fette di circa 1cm, bruscarlo sulla brace
oppure nel grill elettrico. Condire con olio novello. A piacere aggiungere
eventualmente sale e aglio.
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