venerdì 4 novembre 2016

Bruschetta con l'olio novello


Bruschetta con l’olio novello

Andare al frantoio è per molte persone un gioioso ricordo d’infanzia che si riscopre nella sua meravigliosa bellezza. L’odore dell’olio nuovo è indescrivibile, è denso, morbido e umido, piccantino e pungente, sa di buono. È tradizione che, nei giorni freddi, nel frantoio si prepari anche la bruschetta per assaggiare il nettare verde appena uscito dalla macina. Se le giornate non sono troppo rigide, si porta l’olio novello a casa, si invitano un po’ di amici o parenti e si ricrea la magica festosità delle ritualità contadine. In talune aree, tra cui la Sabina Romana, tali ritualità si ripetono da millenni e tutte le volte è come la prima in cui da bambini si è inebriati dal profumo delicato e forte delle olive appena frante. Impossibile dimenticare la gioia di quegli istanti, la pace e la serenità che sviluppano nella memoria individuale di chi vi prende parte. È effettivamente un momento sacro, non nel senso di sacrificio, che pure c’è e tantissimo nel duro lavoro di campagna, bensì nella celebrazione che una semplice bruschetta intorno al fuoco può generare. La semplicità delle celebrazioni non sempre, però, si addice alla solennità di talune attività umane, quali ad esempio la celebrazione delle forze armate. Premesso che sebbene sarebbe a dir poco auspicabile poter fare a meno dell’esercito e poter serenamente vivere in pace e armonia, tale possibilità somiglia molto ad una utopia irrealizzabile, c’è da dire che le celebrazioni pompose delle forze armate un po’ di sorpresa e di diffidenza per tutto ciò che potrebbe parere eccessivamente autoritario sembrano generarla. Il motivo è facilmente comprensibile guardando i grandi eventi storici italiani eppure lo sarebbe molto di più se ci si soffermasse sulla sacralità della bruschetta con l’olio novello nei frantoi o nell’intimità delle case private, attorno al fuoco. Le forze armate sono certamente indispensabili per far sì che sia possibile godere di quei momenti di profumi densi e saporiti eppure l’Italia è soprattutto un Paese in cui le persone creano e difendono con le unghie e con i denti la diversità, la propria individualità e la propria originalità in qualunque momento della propria vita. Le forze armate non prevedono il rispetto delle differenze ‘all’italiana’ eppure in questo particolare e delicato periodo storico potrebbero fornire un collante per unire una nazione in cui alle diversità che la caratterizzano da sempre si uniscono altre differenze, quelle di persone che provengono da altri Stati, e soprattutto, con mirate e molto ben strutturate campagne di comunicazione, essere insieme alle persone. Dimostrare la presenza dello Stato proprio quando i cittadini si sentono abbandonati dallo stesso e allora invece di esibirsi in una parata scenografica e costosissima perché i militari oggi, quattro novembre, giornata dell’Unità Nazionale E delle Forze Armate, non vanno, avendo la dovuta preparazione, nelle zone colpite dai terremoti a ricostruire, se necessario pietra su pietra, le macerie di un patrimonio artistico e culturale che è decisamente necessario proteggere e tutelare, oppure dalle persone e dalle aziende colpite dal sisma a dimostrare che lo Stato c’è e non è interessato a mostrarsi alle telecamere, bensì a difendere l’intimità di quella semplice bruschetta con l’olio nuovo, magari davanti ad un piatto di fumanti lenticchie di Castelluccio, assaporando una bella fetta di prosciutto di Norcia e un’olivetta ascolana?
Questa ricetta è ispirata alla sacralità della semplice, meravigliosa e complessissima bellezza italiana. 

Olio extra vergine di oliva novello
Pane


Tagliare il pane in fette di circa 1cm, bruscarlo sulla brace oppure nel grill elettrico. Condire con olio novello. A piacere aggiungere eventualmente sale e aglio. 

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