giovedì 20 aprile 2017

Scrippelle con sciroppo d’acero e robiolino

Scrippelle con sciroppo d’acero e robiolino

L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea non è questione di poca rilevanza internazionale, a guardarla da Sud potrebbe sembrare un modo per ricreare nuovi equilibri e nuove forme di cooperazione internazionale, o meglio avrebbe potuto se vi fosse stata una progettualità di fondo, una capacità di leadership politica che evidentemente manca all’attuale Primo Ministro di Downing Street 10. Le discussioni parlamentari, le risposte a chi si opponeva hanno messo in evidenza un vuoto di capacità progettuale, dunque di quelle capacità politiche, anche un po’ visionarie, necessarie per la costruzione pratica di un’alternativa ad un’organizzazione faticosamente creata che ha garantito sessant’anni di relativa pace e prosperità. Per guidare un forte cambiamento è necessario che vi siano persone in grado di immaginare quel cambiamento, di pensare il futuro e il presente, di rendere concretezza ciò che sembrava utopia. In questo modo si creano le grandi riforme, in questo modo è stato possibile rovesciare le monarchie oppure trasformarle in monarchie costituzionali, in tal modo si è potuto immaginare che le donne avessero diritto di voto e i bambini diritto all’istruzione, o il concetto stesso di cittadinanza composta da persone che hanno diritti e doveri e liberamente scelgono, tra eguali. Senza queste capacità è alquanto improbabile pensare che un Capo di Stato o di Governo possa oggettivamente realizzare cambiamenti epocali quale è l’uscita del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione Europea senza fare passi indietro di secoli nell’implementazione delle libertà fondamentali e di quei delicatissimi equilibri di interazione tra Stati che implica, ovviamente, il concetto di sovranazionalità alla base delle organizzazioni internazionali tanto importanti per la pace mondiale.
Le elezioni prossime venture saranno una interessantissima occasione per comprendere se il Primo Ministro britannico, Theresa May, abbia la più pallida idea di cosa sta facendo, cosa che effettivamente è apparsa, dalle sue dichiarazioni recenti, poco probabile, oppure se sia soltanto l’espressione di una retriva mentalità che tende a conservare ciò che da decenni e forse anche da secoli non ha più ragion d’essere e che la sua massima oppositrice, Nicola Sturgeon, Primo Ministro della Scozia, le ricorda. Per guidare un cambiamento del genere sarebbe stata forse necessaria una donna, sì, ma con le capacità politiche di Justin Trudeau e la capacità di aggregazione di Papa Francesco.
Questa ricetta è ispirata all’importanza della politica visionaria e concreta nella vita quotidiana.

Robiolino
Sciroppo d’acero
Uova
Latte
Farina
Acqua
Olio extravergine di oliva

Impastare farina, uova, latte e acqua tiepida a creare una pastella molto morbida, quasi densamente liquida. Lasciarla riposare qualche minuto. Porre qualche goccia d’olio su un tovagliolo e con questo oliare il fondo di una padella adatta all’occorrenza. Far scaldare la padella su fuoco basso ma non bassissimo, porre la giusta quantità di pastella necessaria a coprire il fondo con veloci movimenti della mano sul manico oppure con una paletta apposita. Cuocere, girare una volta, quindi ripetere con le altre scrippelle. Farcirle con un lieve strato, su metà del cerchio, di sciroppo d’acero su cui spalmare un sottile strato di robiolino. Servire calde o comunque tiepide. 

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