Fagottelli pasqualini con maraschino e ovetti di cioccolato
L’ultima
settimana di Quaresima si avvicina e in molti paesini italiani fervono i
preparativi per la rappresentazione della Via Crucis, una tradizione molto
sentita in alcune regioni dove è spesso partecipata con grande entusiasmo. La
processione più sfarzosa e mediaticamente più conosciuta è quella romana, cui
partecipano tutte le più alte cariche ecclesiastiche della Chiesa di Roma e che
ripercorre idealmente e simbolicamente la sofferenza divina nella forma umana
prima della resurrezione e il ritorno nel Regno dei Cieli.
A ben guardare
la Via Crucis ha molte caratteristiche in comune con i riti primaverili per la
simbolica rinascita della Natura dopo le rigidità climatiche e l’apparente
silenzio invernale, fatto sta che la teatrale processione del Venerdì Santo è
tanto importante nella cultura cattolica da essere costantemente raffigurata
anche nei luoghi di culto tradizionali. Il passaggio tra le strade romane, nei
luoghi simbolo di quel potere considerato pagano dai cattolici, è ovviamente
un’affermazione molto decisa del cambio di priorità per la Città Eterna,
elemento particolarmente evidente nella ‘nuova’ disposizione michelangiolesca
della Piazza del Campidoglio, un tempo orientata verso i fori, ora rivolta verso
San Pietro e il centro del potere spirituale e temporale della Chiesa di Roma.
Per molti
secoli, spesso definiti ‘bui’, le processioni religiose hanno costituito l’unica
vera forma di teatralità inclusiva, di partecipazione popolare al rito
drammatico che si rinnova con la rappresentazione di importanti eventi per la
vita sociale e in taluni casi questa festosa tradizione in cui lasciar fluire i
dolori per ritornare catarticamente a nuova gioia è rimasta fortemente sentita
in alcuni paesi italiani.
Questa ricetta è
ispirata alla bellezza di celebrare insieme i momenti importanti della vita
comunitaria e alla meravigliosa capacità del teatro di riemergere sempre, in
qualunque epoca storica.
Farina
Uova
Pepe bianco
Pepe nero
Lievito di birra
Acqua
Noce moscata
Scorza di limone
grattugiata
Maraschino
Zucchero
Sale marino grosso
Burro della
Latteria sociale di Beduzzo inferiore
Tintura
imperiale dell’Abbazia di Casamari
Timo fresco
Salvia fresca
Parmigiano
reggiano della Latteria sociale di Beduzzo inferiore
Ovetti di
cioccolato per guarnire
Sbattere le
uova, con una proporzione molto approssimativa di 3 per chilo di farina, con lo
sbattitore elettrico, aggiungere pian piano la farina e quindi cominciare ad
impastare a mano o con l’orbitale. Aggiungere una generosa spolverata di pepe
senza esagerare, quindi la noce moscata, circa un cucchiaino, la scorza di un
limone grattugiata, un paio di cucchiai di zucchero, un cucchiaio di sale
grosso, timo e salvia ben lavati e sminuzzati a piacere, mezzo bicchiere di
acqua tiepida con un cubetto di lievito ben sciolto, un cucchiaio scarso di
tintura imperiale, una ventina di grammi di burro a dadotti, un paio di
cucchiai di parmigiano grattugiato, una generosa manciata, quasi due, di dadini
di parmigiano di circa un centimetro e anche più piccoli, maraschino quanto ne
prende l’impasto che deve risultare morbido e denso. Far lievitare una notte
quindi la mattina fare delle pallette un po’ più piccole di una pallina da
ping-pong, infilare all’interno un ovetto di cioccolata. Infornare in forno ben
caldo a 180°C o 200°C per il tempo necessario alla cottura.
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