martedì 18 aprile 2017

Insalata colorata in padella

Insalata colorata in padella

Spesso si pensa che la storia e l’innovazione siano due concetti molto diversi tra loro eppure l’utilizzo della scienza e delle tecnologie più all’avanguardia per comprendere il passato è sempre più frequente. La chimica, la ricostruzione tridimensionale e le più recenti scoperte in campo aerospaziale e fisico sono utilissime per capire la materia e dunque possono fornire preziose informazioni sulla provenienza, l’uso e la natura di moltissimi reperti archeologici consentendo anche l’individuazione, in taluni casi, di luoghi di cui non si conosce nemmeno l’esistenza o di cui si hanno frammentarie tracce in qualche antico testo talvolta parzialmente decifrato.
Immaginare lo studio della storia e dell’antichità oggi senza il fondamentale apporto delle scienze matematiche sarebbe come pensare di tornare all’età della pietra della ricerca storico-archeologica, inoltre, l’interazione produttiva tra le varie discipline non soltanto permette di comprendere maggiormente e con più precisi dettagli ciò che fu bensì fornisce un utilissimo strumento per la divulgazione, la conoscenza e, ovviamente, il turismo sostenibile, chiave di volta di quello sviluppo armonico delle società contemporanee cui tanta attenzione dedicano le maggiori organizzazioni internazionali. Per capire da quale cava proviene il marmo di una determinata costruzione vengono applicate formule chimiche, che forniscono utilissimi strumenti agli archeologi per ricostruire fondamentali tasselli di conoscenza, scienze all’apparenza molto distanti tra loro interagiscono in modi e forme talvolta impensate. Dalla sinergia, dal dialogo scientifico tra differenti campi di studio si può immaginare la nuova scienza del futuro seppure le tendenze attuali porterebbero ad immaginare esattamente il contrario. Basterebbe, per comprendere quanto sia importante l’interazione scientifica, vedere quel che accade nelle cosiddette nuove tecnologie. Moltissimi utensili considerati oggi di uso comune sono stati inventati con scopi ben diversi, il touch-screen, sottoprodotto della ricerca del CERN di Ginevra, è uno tra questi, internet e i social network sono un altro evidente esempio. Oggi si comincia a parlare in modo estensivo di wearable computers, di computer indossabili eppure la ricerca scientifica e artistica da molti anni stanno proponendo possibili utilizzi di tali tecnologie. La moda, la danza, la musica e l’arte da oltre quarant’anni interagiscono con le tecnologie creando nuovi linguaggi e soprattutto reinterpretando in modo creativo scienza e tecnologie anche in luoghi e centri noti a livello internazionale e talvolta anche in centri di ricerca universitari con risultati spesso strabilianti dal punto di vista economico. È dunque evidente che l’interazione costruttiva nella ricerca è la forma più prevedibilmente innovativa nella ricerca del futuro.
Questa ricetta, naturale fonte di vitamine molto gradevole e colorata, è ispirata alla bellezza dell’interazione tra arte e scienza.

Rape rosse
Mais
Carote
Sesamo biologico
Olio extravergine di oliva
Sale di rocca
Timo fresco


Sbucciare, lavare e cuocere al vapore gli ortaggi, quindi farli intiepidire, tagliarli a pezzetti irregolari abbastanza grandi, di circa 3 centimetri. Scaldare l’olio in padella con il sesamo e il timo ben lavato, aggiungere le verdure, salare. 

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