Scrippelle con sciroppo d’acero
La politica
economica di uno Stato è questione complessa e complicata, troppo spesso
considerata molto al di là e al di fuori dello Stato stesso, qualcosa che non
ha niente a che fare con l’educazione, il benessere sociale, la sanità
pubblica, i diritti inalienabili del lavoro, l’ambiente. Taluni governanti
illuminati, tra cui il Primo Ministro del Canada, Justin Trudeau, hanno capito
che disgiungere l’economia di un Paese dalla società è scelta miope e
fondamentalmente sbagliata. In una recente intervista il giovane Capo di Stato
ha spiegato in modo talmente semplice da far sdilinquire liberali e libertari
del Pianeta, andando ovviamente controcorrente, degno figlio di suo padre, e
affermando i principi fondamentali su cui si poggia la civiltà cosiddetta
‘occidentale’. Se cambia il mondo del lavoro grazie alle nuove tecnologie tra
cui l’intelligenza artificiale e l’elevata automazione, ha affermato, lo Stato
deve investire nella cittadinanza, deve mettere i cittadini nelle condizioni di
essere i primi a comprendere e agire il cambiamento, così da non essere
costretti a subirne conseguenze devastanti, per trovare le nuove forme di lavoro
e di diritti ad esso connesso. Una grande, straordinaria fiducia nelle capacità
individuali e collettive della società, nella voglia delle persone di fare, di
inventare qualcosa di nuovo, di adattarsi e ricreare nuove forme di attività
remunerativa grazie alla possibilità di una vita dignitosa e alla formazione
costante e continua. Le università, i centri di ricerca debbono poter essere
sempre all’avanguardia e fornire gli strumenti per la cosiddetta formazione
continua. Da quanto tempo se ne sente parlare? Ebbene lui mette in pratica
questi concetti, così come ha fatto il padre sul multiculturalismo ottenendo lo
straordinario successo di costruire l’unico sistema sociale finora in grado di
gestire in modo proficuo per chiunque e pacifico l’immigrazione. Lo Stato,
oltre a garantire i diritti fondamentali quali quelli all’istruzione e alla
sanità, stimola concretamente le azioni capillari e reticolari della società
civile, quella forza immensa individuata dalle Nazioni Unite quale vero motore
di libertà, crea coesione sociale con politiche atte a sviluppare pace e
prosperità, alza, unico Paese al mondo, le pensioni, adatta il sistema
pensionistico alle nuove esigenze lavorative, definisce nuovi diritti
ascoltando le esigenze reali della società.
Anche sull’ambiente
la questione non cambia, l’economia non può e non deve essere in contrasto con
le politiche ambientali e un Paese lungimirante non può non comprendere che il
futuro è necessariamente nelle tecnologie verdi, in tutto ciò che aiuterà ad ‘aggiustare’
i danni del passato e a sviluppare nuove forme, produzioni innovative per uno
sviluppo sostenibile.
In questo
momento il Canada fa pensare a quelle monarchie europee che sono sopravvissute
ai moti rivoluzionari popolari grazie alla loro capacità di comprendere le
esigenze reali della popolazione e di agire di conseguenza.
Questa ricetta è
ispirata alla lungimiranza di uno tra i pochi leader politici del nostro tempo.
Sciroppo d’acero
Uova
Latte
Farina
Acqua
Olio
extravergine di oliva
Impastare
farina, uova, latte e acqua tiepida a creare una pastella molto morbida, quasi
densamente liquida. Lasciarla riposare qualche minuto. Porre qualche goccia
d’olio su un tovagliolo e con questo oliare il fondo di una padella adatta
all’occorrenza. Far scaldare la padella su fuoco basso ma non bassissimo, porre
la giusta quantità di pastella necessaria a coprire il fondo con veloci
movimenti della mano sul manico oppure con una paletta apposita. Cuocere,
girare una volta, quindi ripetere con le altre scrippelle. Farcirle con un
lieve strato, su metà del cerchio, di sciroppo d’acero. Servire calde o
comunque tiepide.
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