Panetto pasquale con speck e menta
La ricerca
industriale è importantissima per lo sviluppo economico di un Paese eppure l’Italia
ha spesso costruito la propria forza sull’artigianato di alta e altissima qualità
sin dai tempi più antichi. Una tradizione che si rinnova costantemente unendo
la sapienza di mestieri millenari alle esigenze più contemporanee e che unisce
la ricerca cosiddetta pura all’applicazione pratica, alle maestranze spesso altamente
qualificate andando a creare prodotti belli, funzionali, durevoli.
L’abitudine ai
prodotti artigianali, una volta che si cominciano a comprendere le differenze
tra qualcosa cui ci si deve adattare e qualcosa che si adatta il più possibile
alle proprie personali esigenze, è oggettivamente molto utile anche per
comprendere le difficoltà create da produzioni industriali che si occupano di
tutto tranne delle necessità e della praticità di determinati prodotti,
soprattutto quando questi hanno a che fare con l’utilizzo quotidiano e dunque
il movimento muscolare, il rapporto delle persone con lo spazio, con il proprio
corpo, le relazioni interpersonali. Ovviamente personalizzare eccessivamente
potrebbe essere controproducente per una grande azienda che punta alla
standardizzazione e a vendere il più alto numero di prodotti al minor prezzo al
maggior numero di persone epperò, forse, un po’ più di artigianalità anche
nella grande industria potrebbe essere utile.
L’artigiano, se
deve costruire qualcosa, si occupa della persona che andrà ad utilizzare un
determinato oggetto, cerca di capire cosa è meglio per un determinato spazio,
per talune abitudini e necessità reali, concrete. Pertanto, se deve costruire
una bicicletta, ad esempio, cercherà di studiare a fondo il movimento umano e
quello che è più adatto per facilitarlo non certamente ciò che è più
omologabile e meno funzionale, andando avanti con la produzione migliorerà i
materiali, la mano d’opera e l’immediatezza della risposta nei confronti della
clientela, difficilmente andrà a ridurre la funzionalità per far contento il
designer modaiolo di turno perché è un artigiano il cui lavoro si fonda sulla
qualità e non una grande industria che basa il proprio successo spesso sulla
pubblicità.
Questa ricetta è
ispirata alla bellezza della produzione artigianale e alla necessità, da parte
delle grandi industrie, di ricominciare a cercare la maestria e non il favore
politico o l’apparente convenienza economica durante il processo di assunzione
del personale.
Farina
Latte
Lievito di birra
Acqua
Provola
affumicata
Pancetta
affumicata
Speck
Menta
Pepe nero per la
superficie
Olio extra
vergine di oliva
Impastare tutti
gli ingredienti con il lievito di birra sciolto in acqua tiepida far lievitare
a lungo, quindi porre in una piccola teglia ben oliata e cospargere la
superficie con pepe nero e un filo d’olio. Infornare in forno ben caldo a
temperatura non troppo alta, 170°C o 190°C fino a cottura.
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