Spaghetti alla chitarra con pancetta croccante
Talune ricette
della cucina italiana hanno delle rigorosissime regole per essere chiamate tali
con tanto di fazioni e di appassionati che dibattono sulla ‘versione originale’
con fervore quasi patriottico.
Amatriciana
bianca o rossa, carbonara, cacio e pepe, gricia sono alcune tra queste ricette
che richiedono un’applicazione rigorosissima delle regole auree per la
preparazione, forse anche in virtù della semplice scarsità degli ingredienti
utilizzati.
Ovviamente
ognuno ha la sua personale versione del concetto di rigorosissima applicazione
delle regole auree per la preparazione di tali piatti però effettivamente vi
sono alcuni punti fermi. Poi vi sono pietanze che inevitabilmente afferiscono
alla sfera della propria esperienza familiare e personale, tra cui il sugo
semplice, le lasagne, la pasta ripiena.
Questa ricetta è
ispirata a due ricette ‘tradizionali’ della cucina laziale rielaborate in modo
personalissimo e decisamente poco ortodosso.
Spaghetti alla
chitarra (uova e farina)
Acqua
Sale integrale
siciliano
Pancetta
affumicata
Parmigiano
reggiano della Latteria sociale di Beduzzo inferiore
Burro d’alpeggio
della Latteria sociale di Beduzzo inferiore
Tagliare la pancetta a cubetti, togliendo la parte nera, porla in una
padella antiaderente, farla rosolare lentissimamente fino a farla diventare
croccante senza bruciarla. A parte lavorare il burro a temperatura ambiente col
parmigiano fino ad ottenere una cremina, eventualmente porre il recipiente
sulla pentola di cottura della pasta per qualche istante così da scaldarlo
leggermente. Cuocere gli spaghetti alla chitarra in abbondante acqua salata
bollente, scolarli senza buttare l’acqua di cottura, saltarli nella padella con
la pancetta croccante, aggiungere l’emulsione di burro e parmigiano e, se
necessario, un po’ di acqua di cottura.
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