lunedì 6 novembre 2017

Brodo di biancostato, verza viola, bieta, birra e kummel carvi

Brodo di biancostato, verza viola, bieta, birra e kummel carvi

Da oggi fino al 17 novembre si svolgerà COP 23, ventitreesima Conferenza della Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change - UNFCCC o FCCC) a Bonn, in Germania. Per la terza volta la COP avrà luogo nella storica capitale della Germania Ovest e per la seconda volta le questioni da risolvere saranno anche quelle poste dalla negazione di precedenti accordi da parte dell’amministrazione statunitense, il secondo Paese più ricco e più inquinante del Pianeta. L’agenda è molto ricca di eventi e di incontri che intendono coinvolgere tutte le istituzioni sociali e politiche, dalle comunità e gli enti locali alle organizzazioni sovranazionali per cercare, tra l’altro, di dare un significato concreto agli Accordi di Parigi sui cambiamenti climatici. L’intenzione della COP 23 è quella di agire capillarmente così da innescare un circolo virtuoso di riduzione dell’inquinamento, così da poter stimolare l’economia, in particolare nei settori edile, di progettazione urbanistica, della produzione di carburanti ed energia, dell’industria pesante e tecnologica, ovverosia di tutti quei settori che influiscono in modo determinante a modificare il paesaggio urbano e naturale, l’ambiente nella sua evidenza.
In Italia il paesaggio è spesso manipolato dall’interazione tra uomo e natura ma in molti casi, fortunatamente, lo è in modo da rispettare quell’armonia che è alla base del senso del bello, peculiarità imprescindibile del BelPaese e motore di turismo sostenibile. Talvolta, come accade nella Val d’Orcia, anche l’arte si inserisce con grazia e discrezione nel paesaggio naturale, altre volte impedisce la resilienza, come nel caso del Cretto di Gibellina realizzato da Burri, ma crea anche momenti di meravigliosa assolutezza, come è il caso delle opere di land-art di Christo e Jeanne-Claude che (ri)velano luoghi dialogando col pubblico.
Questa ricetta è ispirata alla resilienza quale elemento fondamentale della nuova ecologia e dell’economia del futuro. 

Biancostato acquistato dal macellaio di fiducia
Birra Wuhrer
Acqua
Verza viola, non molta
Bieta coste, non molta
Bacche di ginepro, poche
Semi di finocchio, abbastanza
Kummel carvi, abbastanza
Cipolla, non molta
Sale di Margherita di Savoia
Carota

Porre la carne nella pentola con il kummel carvi e i semi di finocchio, metterla sul fuoco non particolarmente vivace, farla sigillare, dunque aggiungere birra, coprire e far cuocere, lavare le verdure, tagliarle e aggiungerle in pentola, coprire e continuare a cuocere qualche ora, quando la birra è quasi completamente asciugata, mettere il tutto in una pentola più alta, adatta a cuocere il brodo, aggiungere acqua e salare. Far cuocere a lungo fino ad ottenere un brodo ristretto, quindi scolare la carne, che può essere mangiata a parte, aggiungere acqua e continuare a cuocere per un’oretta o due. A piacere aggiungere tortellini, quadrucci o altra pasta similare.


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