Zuppa di cicerchie e rosmarino con olio nuovo
Chiunque abbia
trascorso l’infanzia o la prima adolescenza in una delle tante zone di
produzione dell’olio extravergine di oliva in Italia conosce l’emozione
profonda che l’odore umido e acre, aspro e denso delle olive premute nel
frantoio può suscitare. Dopo la raccolta, faticosa e spesso gioiosa, il vaglio,
musicalmente colorato, la selezione delle olive da non spremere per tenerle in
salamoia o secche, si portano finalmente al frantoio, dopo aver preso
appuntamento beninteso. Lì, tra le voci affaticate dal carico di lavoro
straordinario per la campagna olearia, il verde dorato, denso e pungente, l’amarognolo
che si insinua nelle narici, si crea il nettare che andrà a condire i piatti e
la squisita bruschetta col pane casareccio tostato sul fuoco del camino. L’olio
nuovo, piccante e profumato, è anche un ottimo condimento per arricchire zuppe
e minestre tradizionali.
Questa ricetta è
ispirata all’odore inconfondibile del frantoio.
Cicerchie
Olio
extravergine di oliva
Rosmarino fresco
Acqua
Cannolicchi o
ditalini rigati
Sale integrale
Olio extra
vergine di oliva ‘nuovo’, cioè fresco di frantoio
Lasciare in
ammollo le cicerchie per due notti e un giorno, eventualmente cambiando l’acqua
se necessario. Sciacquarle, porle in pentola, coprire abbondantemente con
acqua, mettere sul fuoco, aggiungere sale e rosmarino, far cuocere. Con il
passaverdure, passare una parte di cicerchie così da ottenere un passato
abbastanza denso. Scaldare l’olio con il rosmarino, aggiungere cicerchie cotte,
il passato, parte dell’acqua di cottura affinché sia sufficiente per la cottura
della pasta e la zuppa rimanga densa e non troppo lenta, portare a bollore,
aggiungere la pasta, aggiustare di sale se necessario. Servire con pecorino,
grana o parmigiano grattugiato e un filo di olio nuovo a crudo.
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