mercoledì 20 giugno 2018

Involtini di vitella con zucchine e patate


Involtini di vitella con zucchine e patate

Liberare la danza e il movimento di corpi e menti sembra una preoccupazione del XX secolo. Da Isadora Duncan e Loie Fuller passando per Martha Graham e Ruth St. Denis, da José Limon a Trisha Brown, passando per Lindsay Kemp e Carolyn Carlson la necessità di riappropriazione dello spirito più gioioso, sensuale e dionisiaco della danza ha caratterizzato le creazioni originali e spesso scandalosamente sconvolgenti di coreografi della danza moderna, contemporanea e del teatro-danza. Da qualche anno le tendenze più avanguardistiche sembrerebbero essere quelle determinate dal rapporto con il progresso, elemento molto risorgimentale che torna alla ribalta, nell’interazione consapevole e ‘liberata’ con le tecnologie e con la scienza, non tanto nell’esplorazione delle estensioni di sensi quanto della riappropriazione di emozioni e sentimenti.
Questa ricetta è ispirata alla natura.

Zucchine romanesche
Patate
Fettine di vitella acquistate dal macellaio di fiducia
Olio extravergine di oliva
Cipolla ramata
Aglio rosso di Sulmona
Pangrattato
Sale iodato
Acqua
Vino bianco
Timo

Per 12 involtini: 6 fette di vitella, 2 zucchine medie, 2 patate medio piccole, ½ spicchio di aglio di Sulmona, ½ fetta di cipolla medio piccola spessa circa 2mm, 1 bicchiere di acqua e ½ dito di vino, poco sale, 12 ciuffetti di timo + un rametto per la pentola.

Battere la carne di vitella con il batticarne, tagliarla a metà per il lato corto. Sbucciare, lavare e tagliare le patate a dadini di circa ½ cm. Lavare le zucchine, tagliarle a dadini piccoli di circa ½ cm. Tritare cipolla e aglio. Mescolare verdure e aromi. Passare le fettine nel pangrattato da ambedue i lati, farcirle con composto di verdure, salare poco, chiudere con gli stuzzicadenti e inserire un ciuffetto di timo. Mettere nella pentola con un filo d’olio e un rametto di timo, aggiungere l’olio anche sugli involtini, coprire e mettere a cuocere a fuoco bassissimo, girare di quando in quando. Quindi alzare la fiamma, sempre piuttosto bassa, sfumare con l’acqua e un goccio di vino, riabbassare, coprire e far finire di cuocere.

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