venerdì 15 giugno 2018

Petto di tacchino ‘alla livornese’


Petto di tacchino ‘alla livornese’

Il baccalà ha una lunghissima storia che unisce i quattro cantoni d’Europa e simboleggia, per taluni versi, le straordinarie capacità comunicative degli esseri umani nel corso della storia.
Questa ricetta, che prende ispirazione da quella del baccalà alla livornese, è ispirata ad Antonio Meucci, amico sempiterno di Giuseppe Garibaldi, patriota, genio incompreso, inventore del telefono.

Olive nere
Olio extravergine di oliva
Patate
Timo fresco
Menta fresca
Sale iodato
Farina tipo 2
Petto di tacchino acquistato dal macellaio di fiducia
Aglio di Sulmona, pochissimo
Cipolla ramata, un’ombra

Tagliare la carne a dadotti di circa 2 cm, passarli nella farina. Sbucciare le patate, denocciolare le olive nere e sciacquarle, sbucciare e tagliare le patate molto sottili, tritare pochissima cipolla e aglio. Far scaldare l’olio con aglio e cipolla, aggiungere la carne infarinata, le olive e le erbe aromatiche, salare, girare bene e far cuocere coperto a fuoco bassissimo.

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