Gironzolando per
l'Italia si scoprono moltissime ricette e ingredienti di cui non si
conosceva l'esistenza, d'altronde il BelPaese è un vero e proprio
vivaio di diversità gastronomiche. Non v'è regione che non abbia
almeno una decina di modi tradizionali per preparare la pasta fatta
in casa e sul pur piccolissimo territorio nazionale, se comparato
alle Americhe o all'Asia, la biodiversità è tale che oltre ad
essere una ricchezza inestimabile è una questione culturale che
riguarda i vari aspetti della vita sociale e quotidiana. Quando si
parla di protezione dell'ambiente in Italia si parla di qualcosa che
è fortemente radicato all'essenza stessa della cultura e delle
tradizioni, eppure anche e soprattutto della possibilità effettiva
di sviluppo economico sostenibile del nostro Paese. Un modo di dire
molto comune è 'coltivare il proprio orticello', ma se si guarda con
occhi limpidi negli orticelli italiani si possono capire le ragioni
profonde della unicità della cultura italiana. Non esiste altra
nazione sul pianeta, infatti, con la medesima concentrazione di siti
UNESCO, di luoghi talmente belli da dover essere tutelati e protetti
perché sono considerati il raggiungimento del massimo livello della
produzione artistica e culturale dell'umanità intera, in tutti i
luoghi, tempi e epoche. La ragione di questa meraviglia si scopre
guardando proprio gli orticelli, ognuno diverso dall'altro, unico e
con almeno una particolarità che lo differenzia da quello accanto.
Capire che questa caratteristica è una delle peculiarità
imprescindibili della cultura italiana può essere anche un modo per
ricostruire nuove economie basate sul rispetto delle biodiversità.
Questo è il caso della Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore che,
oltre a produrre ottimo Parmigiano Reggiano con i metodi tradizionali
uniti all'innovazione tecnologica, crea prodotti quali il Gran Fresco
di Parmigiano Reggiano, un ingrediente quasi sconosciuto a chi non è
nato e cresciuto nella zona di produzione del Parmigiano.
In questa ricetta
si unisce alle suggestioni del Sud e del Centro, la tipicità di un
prodotto settentrionale, in un'armonia di sapori particolarmente
aromatica.
Farina sabina
Olio extravergine
di oliva Sabina D.O.P. oppure di sasso dei Monti Lucretili
Scorza di limone
non trattato grattugiato
Lievito di birra
fresco
Latte intero
Ginepro bacche
Timo fresco
Arancello
Uova (poche)
Gran Fresco di
Parmigiano Reggiano della Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore
Burro Prealpi
Acqua
Mescolare farina,
lievito di birra sciolto nel latte tiepido, uno o due bicchierini di
arancello, acqua tiepida fino ad ottenere un composto simile a quello
per la pizza. Coprire con la carta pellicola e con una coperta, far
lievitare per almeno una notte. Impastare di nuovo aggiustando di
latte e farina, aggiungere dadini piccolissimi di Gran Fresco di
Parmigiano Reggiano (da non confondere con il Parmigiano non molto
stagionato, è un formaggio derivato dalla lavorazione del
Parmigiano), la scorza grattugiata di un limone, bacche di ginepro,
olio extravergine di oliva, timo fresco. Fare delle palline di circa
4 cm. di diametro, al centro inserire un pezzetto di Gran Fresco di
Parmigiano Reggiano di circa 2cmx1cmx0,3cm, porre le sfere di pasta
sulla carta forno in una teglia con più scomparti e/o nei pirottini,
mettere qualche pezzettino sottilissimo di burro nuovo Prealpi sulla
superficie, coprire e lasciar lievitare per qualche ora in teglia.
Cuocere a circa 180°C per il tempo necessario.
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