martedì 22 marzo 2016

Tortellette salate di Pasqua con Gran Fresco di Parmigiano, timo e ginepro


Gironzolando per l'Italia si scoprono moltissime ricette e ingredienti di cui non si conosceva l'esistenza, d'altronde il BelPaese è un vero e proprio vivaio di diversità gastronomiche. Non v'è regione che non abbia almeno una decina di modi tradizionali per preparare la pasta fatta in casa e sul pur piccolissimo territorio nazionale, se comparato alle Americhe o all'Asia, la biodiversità è tale che oltre ad essere una ricchezza inestimabile è una questione culturale che riguarda i vari aspetti della vita sociale e quotidiana. Quando si parla di protezione dell'ambiente in Italia si parla di qualcosa che è fortemente radicato all'essenza stessa della cultura e delle tradizioni, eppure anche e soprattutto della possibilità effettiva di sviluppo economico sostenibile del nostro Paese. Un modo di dire molto comune è 'coltivare il proprio orticello', ma se si guarda con occhi limpidi negli orticelli italiani si possono capire le ragioni profonde della unicità della cultura italiana. Non esiste altra nazione sul pianeta, infatti, con la medesima concentrazione di siti UNESCO, di luoghi talmente belli da dover essere tutelati e protetti perché sono considerati il raggiungimento del massimo livello della produzione artistica e culturale dell'umanità intera, in tutti i luoghi, tempi e epoche. La ragione di questa meraviglia si scopre guardando proprio gli orticelli, ognuno diverso dall'altro, unico e con almeno una particolarità che lo differenzia da quello accanto. Capire che questa caratteristica è una delle peculiarità imprescindibili della cultura italiana può essere anche un modo per ricostruire nuove economie basate sul rispetto delle biodiversità. Questo è il caso della Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore che, oltre a produrre ottimo Parmigiano Reggiano con i metodi tradizionali uniti all'innovazione tecnologica, crea prodotti quali il Gran Fresco di Parmigiano Reggiano, un ingrediente quasi sconosciuto a chi non è nato e cresciuto nella zona di produzione del Parmigiano.
In questa ricetta si unisce alle suggestioni del Sud e del Centro, la tipicità di un prodotto settentrionale, in un'armonia di sapori particolarmente aromatica.

Farina sabina
Olio extravergine di oliva Sabina D.O.P. oppure di sasso dei Monti Lucretili
Scorza di limone non trattato grattugiato
Lievito di birra fresco
Latte intero
Ginepro bacche
Timo fresco
Arancello
Uova (poche)
Gran Fresco di Parmigiano Reggiano della Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore
Burro Prealpi
Acqua

Mescolare farina, lievito di birra sciolto nel latte tiepido, uno o due bicchierini di arancello, acqua tiepida fino ad ottenere un composto simile a quello per la pizza. Coprire con la carta pellicola e con una coperta, far lievitare per almeno una notte. Impastare di nuovo aggiustando di latte e farina, aggiungere dadini piccolissimi di Gran Fresco di Parmigiano Reggiano (da non confondere con il Parmigiano non molto stagionato, è un formaggio derivato dalla lavorazione del Parmigiano), la scorza grattugiata di un limone, bacche di ginepro, olio extravergine di oliva, timo fresco. Fare delle palline di circa 4 cm. di diametro, al centro inserire un pezzetto di Gran Fresco di Parmigiano Reggiano di circa 2cmx1cmx0,3cm, porre le sfere di pasta sulla carta forno in una teglia con più scomparti e/o nei pirottini, mettere qualche pezzettino sottilissimo di burro nuovo Prealpi sulla superficie, coprire e lasciar lievitare per qualche ora in teglia. Cuocere a circa 180°C per il tempo necessario.

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