sabato 21 maggio 2016

Cipolle al forno con uva ursina e Leerdammer

Il 21 maggio si disputa la finale di Coppa Italia, ovvero l'ultima partita di calcio di uno tra i tantissimi campionati che si svolgono durante il corso dell'anno. Attualmente la coppa ha il nome di una compagnia telefonica, la TIM, non si chiama più 'coppa' bensì 'cup' facendo di certo storcere il naso a chi l'ha inventata, all'inizio del Ventennio fascista. Paradossalmente la coppa venne ideata proprio durante il regime che avrebbe messo in galera, al confino, nei campi di concentramento e/o di tortura chiunque avesse avuto l'ardire di far riferimento alla lingua della 'Perfida Albione' oppure per chi avesse osato pensare a, parlare di Europa unita, Paneuropa o Internazionale. Chi osò scriverne fece una brutta fine. È questo il caso di Eugenio Colorni, ideologo della libertà, uno dei compilatori del Manifesto di Ventotene, barbaramente massacrato da microscopici funzionari fascisti di cui è sconosciuto finanche il nome e se non è sconosciuto, di certo non è rimasto impresso tra le pagine della Storia, al contrario di quello di Altiero Spinelli, Ursula Hirschmann e gli altri. Le idee di libertà vincono sempre e chiunque si aggiudicherà la Coppa Italia, la TIM Cup, che potrà portare alla Coppa Europea i cui confini sono più ampi di quelli dell'Unione, con una partita più o meno decisa a tavolino, come da tradizionale 'panem et circenses', sarà portatore forse inconsapevole di una idea di Europa che prevede una cittadinanza attiva e sempre più consapevole. Viene da pensare che se i cittadini e le cittadine imparassero a conoscere i meccanismi di quel meraviglioso gioco che è l'Unione Europea almeno quanto conoscono i complicati meccanismi del gioco calcistico la libertà vincerebbe in modo schiacciante, assoluto e quelle persone che hanno immaginato, pensato e scritto di Unione Europea avrebbero la soddisfazione di poter vedere un giorno non lontano, oltre alle frontiere ormai aperte, cittadine e cittadini europei consapevoli del loro fondamentale ruolo.
In questa ricetta le sfere di cipolla rappresentano i palloni, un ingrediente abbastanza facilmente reperibile e non costoso, e tutto l'insieme rimanda ad un tipico piatto dei due Paesi, la Francia e la Germania, che dopo una guerra estenuante hanno scelto la pace anziché la ripresa delle ostilità unendosi agli altri Paesi, capofila l'Italia, che chiedevano di creare una forza dall'unione nelle differenze.


Cipolle bianche piatte da fare al forno
Pangrattato
Vino bianco leggero
Semi di finocchiella siciliana
Uva ursina
Olio extravergine di oliva Sabina D.O.P. o di sasso dei Monti Lucretili
Pepe bianco
Noce moscata
Sale
Leerdammer
Aglio uno spicchietto



Mondare e tagliare dal lato lungo le cipolle in sezioni di circa 1cm, disporle in una teglia oliata, salare, pepare, aggiungere vino bianco quasi all'altezza delle cipolle ma leggermente di meno per non bagnare il pangrattato, aggiungere noce moscata, semi di finocchiella siciliana, uva ursina, fettine sottilissime di aglio rosso, dunque coprire con il pangrattato e grattugiarvi sopra julienne il Leerdammer. Infornare in forno già caldo a 180° o 200°C per circa una ventina di minuti.

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