sabato 13 agosto 2016

Spaetzle di spinaci con Bergader, menta e Reggiano

Si parla spesso di immigrazione, di difficoltà che si incontrano sulla strada della coesistenza pacifica, d'altronde oggi vedere una fotografia di londinesi ad un concerto di, per dire un nome a caso, The Beatles in cui le facce sono soltanto bianche e tipicamente britanniche fa un certo effetto, sembra quasi una messa in scena. L'immagine che abbiamo della popolazione nelle grandi capitali europee è molto simile a quella che si potrebbe avere del centro di Roma quando l'Urbe era la capitale dell'Impero Romano o nella corte Este-Gonzaga a Mantova. Persone da ogni angolo del Pianeta o quasi vestite nei modi più diversi, colori e profumi di luoghi vicini o apparentemente lontani, suoni e idiomi differenti che si intrecciano in luoghi in cui discutere e ragionare, si fa per dire, di politica, filosofia, arte e scienza. Eppure fino ad una trentina di anni fa a Roma si faceva ancora distinzione tra romani di settima generazione e tutti gli altri, un insieme che comprendeva quelli che arrivavano dalla provincia e dalle altre regioni italiane. Oggi è impensabile camminare in una città italiana e non vedere persone di nazionalità differenti e questo è certamente un indice di sviluppo economico e al contempo di grande sofferenza. Se l'Italia non era, e forse non è, più stata meta di immigrazione dopo la caduta dell'Impero Romano ma certamente terra di emigrazione verso Paesi più floridi perché più democratici e più liberi, c'è forse da gioire e non da barricarsi in casa per paura dell'altro, di ciò che non sembra essere l'ovvio. Gli italiani oggi sono, ancor più evidentemente di prima, una mescolanza di nazionalità e questo può certamente essere un importante dato di sviluppo. È anche vero che talune problematiche possono essere più aspre in contesti più variegati ma gli italiani hanno sviluppato nei millenni una caratteristica che li accomuna oltre alla 'passione' per il calcio e per il 'panem', la resilienza che si nota in modo netto nella enorme biodiversità.
Questa ricetta è ispirata alla resilienza e alla capacità tutta italiana di unire e ricreare sapori.


Spaetzle di spinaci Ca' Bianca
Acqua
Sale
L'Originalissimo Bergader
Latte di riso biologico Fiorentini
Menta fresca
Parmigiano Reggiano della Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore



In un pentolino far sciogliere il Bergader in un po' di latte di riso con delle foglioline di menta fresca lavate e spezzettate grossolanamente. Porre parte della cremina nel piatto di portata, dunque lessare gli spaetzle, scolarli e metterli nel piatto, aggiungere il condimento, spolverare generosamente con Parmigiano grattugiato e girare bene. Servire caldi o intiepiditi.  

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