mercoledì 24 agosto 2016

Spaetzle di spinaci con melanzane dell'orto e mozzarella filante


Ma chi l'ha detto che il digital devide è qualcosa che riguarda i non nativi dell'era digitale? Molti studi, ovviamente, eppure sono molteplici i casi in cui le persone già adulte nel momento di passaggio dall'era analogica a quella digitale hanno molto da insegnare anche a chi ha imparato a digitare un sms o navigare in internet su uno smartphone prima ancora di saper parlare, leggere e scrivere. Questa caratteristica è evidente in particolare per quanto concerne tutto ciò che riguarda l'amministrazione e i procedimenti burocratici digitalizzati. Se molte persone non hanno ritenuto opportuno aggiornare il proprio livello di alfabetizzazione mediante l'apprendimento delle nuove tecnologie, sono tanti i casi in cui sono i genitori ad insegnare ai figli e non viceversa, anche perché sono coloro che erano già senzienti nel momento della rivoluzione a comprendere che la schermata del computer è un'interfaccia elaborata sulla base di taluni criteri per l'organizzazione efficace di contenuti e Content Management Systems, sistemi di gestione e organizzazione dei contenuti. Sanno anche che il documento burocratico prima ancora di esistere in forma di ipertesto esiste in forma di elaborazione logica del pensiero in forma lineare, organizzata e strutturata in base all'organizzazione delle e della conoscenza con cui si sono confrontati durante la loro formazione scolastica. C'è poi da aggiungere che molti nativi digitali stanno crescendo con la testa piegata in un perenne inchino, ad un perenne svuotamento di dignità posturale in nome delle tavole del sapere che si potrebbero anche definire come tavole dell'ignoranza in questo caso. I nativi digitali, i Millenials, non hanno voglia di sporcarsi le mani con la terra perché altrimenti rischierebbero di sporcare lo schermo del telefono mentre i loro genitori e gli adulti delle generazioni precedenti non hanno alcuna remora a rotolarsi in un campo di grano per ridere e sentire il profumo intenso dell'erba tagliata di fresco, non hanno paura a lanciarsi nel mare per il gusto di farlo e non per caricare un'immagine adatta al concetto virtuale di divertimento. Vedere una bambina che salta per la strada non perché ha voglia di farlo ma perché il Papà le sta facendo la foto da postare su internet è triste e non soltanto è triste ma è anche espressione di una fondamentale incapacità di istintualità fondata sul gioco con gli elementi della Terra, con gli altri bambini. C'è da chiedersi se questi nativi digitali ameranno il proprio territorio, per il momento pare di sì, anche perché, almeno questo di positivo c'è, sono perfettamente consapevoli del fatto che attraverso le nuove tecnologie le distanze sono molto relative.
Questa ricetta, in cui tipicità locali di luoghi geograficamente distanti tra loro si incontrano a creare un insieme gustoso e delicato, è ispirata ai gap ideali e a quelli reali.


Spaetzle di spinaci
Mozzarella
Acqua
Olio extravergine di oliva
Melanzane dell'orto
Sale
Cipollina fresca
Pomodori datterini ben maturi



Scaldare l'olio con la cipollina, tagliuzzata, lavare e tagliare le melanzane a cubetti, aggiungerle in padella, salare e girare, lavare e tagliare i pomodori, salarli e aggiungerli alle melanzane quasi a fine cottura. A parte lessare gli spaetzle e ripassarli in padella con le melanzane e la mozzarella tagliuzzata.  

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