Non serve
andare lontano è il motto di molte associazioni culturali che vivono
l'arte concretamente, che agiscono nello spazio e nel tempo in cui
vivono, si potrebbe definire il leit motiv del Settimo Stato, una
condizione sociale, politica e creativa, in cui il punto di vista si
sfuma nel punto di essere fino ad arrivare al punto emozionale, un
luogo e un tempo che comprende tempi, luoghi, emozioni e sentimenti
profondi e leggeri, fluttuanti come raggi di sole sull'acqua, felici
di essere vivi, pirati nel grandissimo vascello del libero pensiero.
Questa
ricetta è ispirata agli insegnamenti di libertà di Mamma Lucilla e
Papà Pietro, a chi ha creduto nella verità, nella bellezza e nella
vita contrapponendola sempre e comunque al formalismo fine a stesso,
cercando sempre la libertà, le emozioni e l'amore invece di farsi
intrappolare in sovrastrutture che hanno nella negazione intrinseca
della libertà la loro ragion, se tale si può chiamare, d'essere.
Polpette con
la ricetta originale e inimitabile di Mamma Lucilla
Olio
extravergine di oliva
Friggitelli
appena colti
Sale
Birra chiara
Pedavena
Cuocere al
forno o in padella le polpette e lasciarle raffreddare, in una
padella mettere a scaldare l'olio, aggiungere i friggitelli lavati,
privati del picciolo e dei semi e tagliati a listerelle, salare
lievissimamente, aggiungere le polpette fredde, far cuocere qualche
minuto a fuoco vivace ma non troppo, quindi sfumare con poca birra,
girare bene e servire. Se i friggitelli non fossero appena raccolti
dall'orto, farli cuocere qualche minuto prima di mettere le polpette
a fuoco prima vivace ma non troppo, quindi medio-basso, coperti. Le
polpette sono composte di arista, ortaggi e pane, ma la ricetta è un
segreto. prima di mettere le polpette
a fuoco prima vivace ma non troppo, quindi medio-basso, coperti.
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