lunedì 22 agosto 2016

Bracioline di melanzane panate e fritte


La sinistra di ispirazione comunista ha spesso rintracciato nel 'sottoproletariato urbano' la causa di tutti i fallimenti delle lotte proletarie contro il nemico capitalista, senza mai porsi il problema della assurdità, per essere gentili, di tale affermazione. Il sottoproletario urbano è quello che, in Italia e nell'Europa in perenne mutamento, nel corso della storia, insomma, s'è sempre arrangiato in qualche maniera, ha sempre trovato il modo di sopravvivere e di costruire, spesso pietra su pietra, un'esistenza decente, a volte povera, altre proiettata verso la ricchezza, ma dignitosa. Parola troppo spesso considerata superflua eppure alla base delle pietre miliari, per proseguire con l'elemento roccioso, del diritto internazionale e delle idee più liberali e libertarie. Se, ad esempio, le varie 'Internazionali comuniste' hanno preferito escludere il popolo nella sua interezza per concentrarsi sulla classe operaia, ben distinta dagli artigiani e da tutte quelle maestranze che hanno creato la meravigliosa diversità della bellezza europea, non altrettanto hanno fatto i grandi rivoluzionari dell'era moderna. Garibaldi ha sconfitto interi eserciti con pochi e male-armati gruppetti di persone, grazie al popolo che non ha mai sottovalutato, il cui appoggio ha sempre cercato e non ha mai considerato ovvio. Chi ha veramente compreso la variegatissima realtà europea e quella che oggi si potrebbe definire transcontinentale ha sempre rispettato profondamente il popolo e il 'popolino', senza distinzioni classiste atte a scatenare una guerra tra poveri che hanno uno status di proletari e poveri che non hanno neanche quello ma hanno la dignità, la conoscenza e la sapienza negli occhi, nelle mani, nell'esperienza e nella straordinaria capacità di creare bellezza, anche con un fiore. Se nei centri urbani delle città più eleganti è possibile trovare balconi adornati riccamente di statue e qualche pianta, è nelle borgate, nei paesini di provincia, nei giardini e sui balconi di quegli artigiiani, di quei sottoproletari tanto vituperati dai luminari comunisti e fascisti di tutti i tempi che si crea la meraviglia del BelPaese e la rivoluzione gloriosa della libertà democratica. Il liberalismo e il libertarismo su cui si fondano le idee più importanti della politica contemporanea, quella gentilezza tanto chiaramente espressa dal Primo Ministro del Canada, Justin Trudeau, non suddividono la società in classi di 'intoccabili', di 'convertibili', e di assoluti rappresentanti dell'idealità dottrinale, perché il liberalismo e il libertarismo si fondano sul rispetto profondo delle persone, dell'ambiente e di tutto ciò che è, compresa la fantasia, la bellezza, la maestria.
Questa ricetta, appresa in una borgata romana da artigiani con mani esperte e sapienti e occhi che ne hanno viste tante, è ispirata alla libertà e al libero pensiero.


Melanzane
Sale
Olio di semi
Uovo
Pangrattato


Tagliare le melanzane, possibilmente appena raccolte, in fette di circa 0,5cm o 0,8 cm, dunque metterle sotto sale in uno scolapasta coperte con la carta pellicola e una pentola piena d'acqua fredda o altro oggetto pesante. Far scolare bene l'acqua delle melanzane per qualche ora, quindi asciugarle ben bene con la carta assorbente, passarle nell'uovo sbattuto, quindi nel pangrattato. Friggere in abbondante, ma non eccessivo, olio caldo e cambiarlo frequentemente appena il pangrattato si fa neretto, girare, quindi togliere dalla padella mettendole su un piatto con la carta assorbente, coprire con la carta assorbente. Devono risultare croccanti fuori e moribidissime dentro, se sono molto fresche, cioè appena raccolte o comunque raccolte la mattina stessa, il risultato sarà una cremina di melanzane racchiusa in una croccantissima conchiglia di pangrattato, soda e morbida al contempo. Se possibile servire calde, appena fritte e scolate dell'olio in eccesso.



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