Zuppa di cicerchie e
pizzoccheri valtellinesi
Le frontiere in Europa non esistono quasi più, è possibile
immaginare la pace e la libertà senza contrapporla all’oppressione. Qualcosa di
impensabile fino a qualche decennio fa, costruire la pace è possibile,
complicato e difficile ma possibile. Trasformare un’economia di guerra e
oppressione in un’economia di pace e libertà non è facilissimo da pensare
eppure è più semplice di quanto appaia.
Questa ricetta è ispirata a ciò che sembrava impossibile e
che invece, forse, è una probabilità non troppo remota.
Bio Cicerchie La Buona Terra Azienda Agraria Matergia, Parco
Gran Sasso e Monti della Laga
Acqua
Semi di finocchio
Timo
Timo citronella
Salvia
Bacche di ginepro
Pizzoccheri della Valtellina
Sale iodato
Minestrone (acqua, broccolo, bieta, rucola, cipolla, aglio
rosso di Sulmona del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, curcuma fresca,
patate, carote)
Parmigiano Reggiano della Latteria Sociale di Beduzzo
Inferiore
Latte
Preparare il minestrone lavando le verdure, tagliandole,
mettendole in una pentola con l’acqua e facendo bollire a lungo. Mettere a
mollo le cicerchie per circa otto ore, scolarle, sciacquarle e controllare
visivamente l’eventuale presenza di sassolini, porle in una pentola di acciaio
o di coccio con l’acqua e le erbe aromatiche. Quindi unirne una parte con il
minestrone, far bollire e aggiungere i pizzoccheri valtellinesi, fare
attenzione a non farli attaccare sul fondo della pentola. Se necessario
aggiungere il brodo del minestrone e a cottura quasi ultimata aggiungere un po’
di latte e parmigiano in abbondanza, girare bene e servire. La zuppa dev’essere
piuttosto fitta. A piacimento aggiungere un filo d’olio extravergine di oliva a
crudo.
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