lunedì 19 dicembre 2016

Pizzicotti con limone, noci e melanzane

Pizzicotti con limone, noci e melanzane

Fino all’era contemporanea le tecnologie hanno considerato l’essere umano quale essere perfetto da cui prendere spunto per l’elaborazione di nuove tecniche, dalla scrittura alla prospettiva, dalla stampa al telegrafo, dalla ‘pelle elettronica’ alla architettura connettiva. Per un verso o per l’altro pressoché tutte le tecnologie cognitive, meccaniche, elettriche sono state, che ha intelligentemente teorizzato Marshall McLuhan, un’estensione di sensi, arti e corpi. Umani, ossia riferiti all’essere umano. Lasciando da parte volutamente le ispirazioni divine di tali estensioni, delle tecnologie che hanno portato ai risultati di assoluta perfezione raggiunti da Giotto, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio, Leonardo, si può notare che tutto ciò che è tecnologia, compresa l’invenzione dell’aereoplano e del sommergibile ovviamente, è ispirata all’essere umano. L’ultima trovata è quella del cervello e della pelle, del sistema elettrico di trasmissione delle informazioni e di elaborazione delle stesse eppure c’è da sperare che la prossima rivoluzione industriale e tecnologica sarà una rivoluzione ambientalista, non soltanto e sarebbe auspicabile, nel senso di una rivoluzione che tenderà alla creazione di un ambiente più sano e salubre, più rispettoso di equilibri ed ecosistemi, bensì ispirato alla Natura nel suo complesso e nella sua complessità. Ci vorrà probabilmente molto tempo prima che l’essere umano si renderà conto di essere in quanto parte integrante della Natura e, sebbene molte persone abbiano sviluppato tale consapevolezza a livello intellettuale, cognitivo, sensoriale, ideale, una vera e propria tecnologia ambientale non è mai stata sviluppata ad oggi. Per tecnologia ambiente di tutta evidenza non si intende una tecnologia che prenda in considerazione o che agisca in un ambiente dato, bensì l’estensione tecnologica dell’ambiente stesso. Questa sarà probabilmente la nuova frontiera della conoscenza e per comprenderne i principi sarà necessario comprendere ciò che è stato tralasciato o considerato poco rilevante ai fini dello sviluppo tecnologico, l’ambiente e la Natura. Si può forse partire dall’atavica relazione mistico-magica degli esseri umani non troppo condizionati da religioni monoteiste con la Natura o dalle più innovative ipotesi scientifiche dell’astronomia, della fisica, della matematica ma l’essere umano è destinato in un modo o nell’altro a non essere più l’unico assoluto modello di conoscenza del reale e di estensione di tali potenzialità cognitive verso la creazione di tecnologie connettive.
Potrebbe essere immaginabile la trasformazione delle tecnologie soltanto immaginando, conoscendo, rispettando e collegandosi con la Natura, non soltanto per un’auspicabile comprensione dell’importanza della Natura e dell’ambiente per la vita stessa di esseri umani e tecnologie, bensì per la realizzazione di innovazione tecnologica e della futura rivoluzione tecnico-industriale.
Questa ricetta, in cui si mescolano i sapori estivo delle ultime melanzane dell’orticello ed invernale delle noci locali, è ispirato alla meravigliosa bellezza della Natura.

Acqua
Farina sabina
Lievito di birra
Lievito madre
Melanzane
Noci locali
Limone non trattato


Lavare e affettare le melanzane, grigliarle, tagliuzzarle con le forbici. Sgusciare le noci e spezzettarle, lavare il limone e grattugiarne la buccia. Impastare la farina con acqua in cui è stato sciolto il lievito, lievito madre, le melanzane, le noci e il limone grattugiato, far lievitare per almeno una notte. Creare pallettine con le mani di circa due centimetri di diametro e mettere nella carta forno nella teglia per i plum cake piccoli. Infornare in forno ben caldo a 200°C o 220°C per il tempo di cottura 

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