Risotto con porcini
secchi, Chianti e salsa tartufata
Tutte le volte che c’è qualche problema di ordine sociale, o
collegato ad una crisi economica o più frequentemente negli ultimi anni ad un
livello di corruzione insostenibile, spunta fuori il complotto
giudaico-massonico.
Una teoria affascinante soprattutto per le basi che fanno
dubitare seriamente delle capacità di comprensione del reale di chi la espone.
Il complotto giudaico-massonico si basa quasi sempre su
alcuni punti che vedono ebrei, spesso banchieri e ricchissimi, che sono
abituati alla clandestinità dall’oppressione cattolica e dunque ‘si aiutano
sempre tra loro’ e massoni, che spesso sono cattolici e cristiani ma comunque
dediti ad attività cospirative in quanto parte di una società fondamentalmente
segreta, unire le forze per scardinare l’ordine mondiale a discapito del
popolo.
Nella teoria non vengono mai menzionati i veri cosiddetti ‘poteri
forti’ ovverosia il mondo della finanza globale, che tipicamente non è
particolarmente interessata a questioni religiose se non nel momento in cui può
utilizzare le strutture religiose per il proprio tornaconto, e il potere
ecclesiastico. Il clero e la chiesa, cattolica, anglicana, protestante,
cristiana in genere, o musulmana nei Paesi arabi e in altri Paesi, non vengono mai
menzionati in questo complotto se non come un ingenuo meccanismo attaccato dai
perfidi ebrei col nasone e dai cospiratori massoni.
Ora, a prescindere dalla simpatia o personale antipatia per l’ebraismo
e la massoneria, è più che evidente che la teoria del complotto
giudaico-massonico dovrebbe far scoppiare in una sonora risata chiunque. Sfortunatamente
non soltanto non è così ma periodicamente tale teoria ‘riciccia’ quale
spiegazione inconfutabile di qualche difficoltà sociale, andando ovviamente a
gettare coltri di fumo e insabbiamenti negli occhi di chi dovrebbe accorgersi
che la propria libertà non può essere difesa da chi esprime tali teorie che
escludono qualsivoglia responsabilità dalle strutture che effettivamente hanno
una notevole influenza sulle società stesse.
Questa ricetta è ispirata alla facilità con cui si preferisce
uno spauracchio alla risoluzione concreta di problemi, che implicherebbe
assumersi delle responsabilità individuali nella creazione della libertà
collettiva e individuale.
Riso
Chianti
Salsa tartufata
Porcini secchi
Sale integrale
Acqua
Parmigiano reggiano della Latteria Sociale di Beduzzo
inferiore
Olio extravergine di oliva
Far scaldare l’olio, quindi versare il riso nella pentola,
salarlo e farlo diventare traslucido, aggiungere dunque il vino, girare, quando
si asciuga aggiungere acqua. Nel frattempo mettere in acqua i funghi. Quasi a
fine cottura, aggiungere i funghi porcini strizzati, quindi l’acqua di ammollo
filtrata fare ‘tirare’ e in ultimo aggiungere un po’ di salsa tartufata, abbastanza
per dar sapore ma non troppa da coprire quello del risotto. Spolverare con
parmigiano grattugiato.
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