Rigatoni integrali con speck, parmigiano e pecorino
Oggi nell’emisfero
Nord o boreale si spostano le lancette un’ora avanti per la cosiddetta ‘ora
legale’, ideata per consentire un notevole risparmio energetico durante la
stagione più luminosa, mentre nell’emisfero australe si riportano alla
convenzionale ‘ora solare’. L’istituzione di questo stratagemma per risparmiare
sul consumo energetico nazionale e continentale è piuttosto recente e in quasi
tutto il continente europeo si può far risalire agli anni di austerità della
Prima Guerra Mondiale, tra i centouno e i novantanove anni fa, con l’eccezione
della Svizzera che ne ha accettato la convenzione soltanto nel 1981. Seppure le
guerre all’interno di quella che è oggi l’Europa Unita sono un più o meno
arcaico ricordo e la pace sia la condizione più nota alla maggioranza dei
cittadini comunitari da almeno due se non tre generazioni, per mantenere tale
stato privilegiato di pace e prosperità è necessario ragionare insieme anche su
quelle che sono le sfide del futuro. Una tra queste è sicuramente quella
ambientale, il risparmio energetico, lo sviluppo e l’adozione di nuove forme di
produzione e distribuzione di combustibili ed elettricità. La questione è
piuttosto complessa, viste soprattutto le interdipendenze geopolitiche che
ruotano intorno all’economia energetica mondiale eppure l’Europa, proprio in
questi giorni, sta dimostrando l’intenzione di voler proseguire il lungo e
difficile cammino della pace nel rafforzamento dell’Unione tra liberi Stati,
nella realizzazione concreta, con alcuni aggiustamenti durante il percorso,
delle visionarie idee di Mazzini, Hirschmann, Spinelli e del gruppo di esuli di
Ventotene che non si sono fatti abbindolare da altre, più lontane ma non meno
sanguinarie, dittature scambiandole per libertà. È evidente che l’Europa Unita in
questo momento è la più potente dimostrazione della possibilità concreta della
pace e delle possibilità che si aprono nella quotidiana, difficile e talvolta apparentemente
noiosa conquista progressiva della libertà in tempo di pace. Ora sarebbe bello
che l’Europa riunisse anche altri Paesi, ‘like-minded’, come dicono gli
anglosassoni, con una mentalità similare con particolari patti di cooperazione.
Una nazione che sta dimostrando di condividere ideali e progetti europei è
certamente il Canada, seppure il Primo Ministro in carica, osannato dai
liberali e libertari di tutto il Pianeta, non abbia, chissà perché portato in
Assemblea, quando ha avuto modo di parlare al Parlamento europeo, quegli ideali
e quella concretezza di progressione nelle libertà che tanto piacciono a chi
ama davvero la libertà. Eppure uno tra i primi passi dell’Amministrazione da
lui guidata è stato quello di puntare sulle energie verdi, sullo sviluppo delle
tecnologie rispettose dell’ambiente proprio nelle regioni la cui economia è
fondata sull’estrazione di uno tra i petroli più inquinanti, quello delle ‘tar
sands’, le ‘sabbie bituminose’ del Nord. Trudeau ha chiesto, investendo denari
statali, alle università e ai centri di ricerca proprio di quelle aree di
trovare alternative che potessero trasformare una delle più inquinanti
industrie nella più ecologica e sostenibile delle economie nel pieno e assoluto
rispetto dell’ambiente. L’economia del futuro, sostiene e con lui le Nazioni
Unite e l’Unione Europea, è nelle tecnologie amiche di ambiente ed ecologia. Giustissimo,
pertanto è necessario agire politicamente affinché ciò sia realizzato. In
Europa, a parte l’ora legale e talune normative, la situazione è ancora
piuttosto frammentata. Se in Spagna, nei Paesi Bassi, in Norvegia e in altri
Paesi c’è una maggiore attenzione e intenzione verso il miglioramento
energetico nella direzione di una economia ambientalista, non si può dire lo
stesso di altre Nazioni anche se le particolari condizioni climatiche, il gran
numero di università e centri di ricerca, il livello di eccellenza della
ricerca scientifica europea, nonché un’economia tutto sommato piuttosto florida
fondata sulla pace, dovrebbero costituire il terreno più adatto a creare un
futuro energetico in armonia con la Natura e quindi guidare il cambiamento che
è inevitabilmente in atto.
Questa ricetta,
semplice e veloce che tanto fa pensare alle colazioni domenicali anglosassoni,
è ispirata alla possibilità di combinare sapori e saperi per creare piatti
gustosi adatti anche ad affrontare con grinta il cambiamento d’orario.
Speck
Pecorino romano
Parmigiano
reggiano della Latteria sociale di Beduzzo inferiore
Acqua
Sale di rocca
Rigatoni
integrali La Molisana
Spezzettare lo
speck con le mani o con le forbici, porlo in una padella a temperatura
ambiente, far diventare croccante a fuoco medio. Nel frattempo far bollire
l’acqua per la pasta, salare quando bolle, versare la pasta. In un’insalatiera
preparare un’emulsione di pecorino, parmigiano e pochissima acqua di cottura
della pasta. Scolare i rigatoni lasciando da parte l’acqua di cottura, passarli
prima nella padella per far assorbire bene il condimento e dunque
nell’insalatiera.
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