Scialatielli con bergamotto
L’Europa unita è
il primo vero esperimento, al momento ben riuscito, di coesistenza pacifica tra
Stati tradizionalmente e storicamente in guerra tra loro sulla base di idee e
principi comuni. L’abbattimento delle frontiere tra Paesi quali la Germania e
la Francia era impensabile fino alla seconda metà del secolo scorso, sembrava
qualcosa di impossibile forse ancor più della disintegrazione dell’odioso muro
che divideva Berlino e tutta l’Europa tra area atlantica e zona sovietica. Le
differenze sono sempre state, nel Vecchio Continente, motivo di creazione di
eccellenze e di orgogliose rivalità campanilistiche ma da lì a costruire
invalicabili muri di incomprensione e di impossibilità di comunicazione c’è la
tradizionale capacità euro-mediterranea di trovare compromessi, di aggiustare
le cose, di arrangiarsi e di trovare il modo di dialogare. Pensare il Belgio
senza rivalità tra Fiamminghi e Valloni è come immaginare l’Italia senza Don
Camillo e Peppone, due personaggi inconciliabili eppure alla costante ricerca
di un equilibrio. In qualche modo l’Unione europea è la dimostrazione pratica
della possibilità della fratellanza mazziniana, degli ideali di eguaglianza
sintetizzati nella rivoluzione francese, delle clandestine idee di Ventotene. Immaginare
un’altra forma di cooperazione pacifica internazionale è possibile, certamente,
ma è poco probabile che si riesca a giungere in così poco tempo ai risultati
ottenuti dall’istituzione dell’UE.
Ovviamente l’Inghilterra
può ancora pensare di disegnare un’intesa tra Paesi che hanno un rapporto di
sudditanza con la Corona, quali il Canada e l’Australia, costruire un’unione
tra ‘like-minded countries’, nazioni che la pensano in modo similare, eppure il
processo di unificazione europeo non è un intralcio a tali scenari di pace
futura, è piuttosto un rafforzamento del prestigio e della effettiva capacità
di ottenere consensi, cooperazione ed azioni efficaci dei singoli Stati e di
essi all’interno dell’Unione.
Brexit potrebbe
essere un modo per ripensare i confini europei, per liberare Scozzesi e
Irlandesi dal giogo inglese oppure potrebbe costituire uno stimolo per
migliorare, accettando in parte le critiche mosse oltremanica, l’organizzazione
e la concreta realizzazione del sogno europeo, espandendo i confini e non
ritraendosi in un guscio irto di spinosi burocratismi.
Questa ricetta,
in cui elementi apparentemente inconciliabili quali il latte e gli agrumi si
fondono a creare un’armoniosa sinfonia di sapori, è ispirata alle possibilità
di pace europea.
Bergamotto,
scorza e succo
Burro d’alpeggio
della Latteria Sociale di Beduzzo inferiore
Parmigiano
Reggiano della Latteria Sociale di Beduzzo inferiore
Scialatielli o
altra pasta fresca acqua e farina simile agli strozzapreti o agli spaghetti
alla chitarra romani, quindi piuttosto grossi
Acqua
Sale di rocca
Mettere a bollire l’acqua, salarla, quindi far cuocere la pasta. Nel
frattempo lavare per bene, eventualmente disinfettando, e grattugiare la scorza
del bergamotto, porla in una terrina con il burro e il parmigiano, aggiungere
qualche goccia di succo dell’agrume, creare un’emulsione sciogliendo il burro
pian piano eventualmente con l’aiuto di un po’ d’acqua di cottura della pasta.
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