mercoledì 22 marzo 2017

Scialatielli con bergamotto

Scialatielli con bergamotto

L’Europa unita è il primo vero esperimento, al momento ben riuscito, di coesistenza pacifica tra Stati tradizionalmente e storicamente in guerra tra loro sulla base di idee e principi comuni. L’abbattimento delle frontiere tra Paesi quali la Germania e la Francia era impensabile fino alla seconda metà del secolo scorso, sembrava qualcosa di impossibile forse ancor più della disintegrazione dell’odioso muro che divideva Berlino e tutta l’Europa tra area atlantica e zona sovietica. Le differenze sono sempre state, nel Vecchio Continente, motivo di creazione di eccellenze e di orgogliose rivalità campanilistiche ma da lì a costruire invalicabili muri di incomprensione e di impossibilità di comunicazione c’è la tradizionale capacità euro-mediterranea di trovare compromessi, di aggiustare le cose, di arrangiarsi e di trovare il modo di dialogare. Pensare il Belgio senza rivalità tra Fiamminghi e Valloni è come immaginare l’Italia senza Don Camillo e Peppone, due personaggi inconciliabili eppure alla costante ricerca di un equilibrio. In qualche modo l’Unione europea è la dimostrazione pratica della possibilità della fratellanza mazziniana, degli ideali di eguaglianza sintetizzati nella rivoluzione francese, delle clandestine idee di Ventotene. Immaginare un’altra forma di cooperazione pacifica internazionale è possibile, certamente, ma è poco probabile che si riesca a giungere in così poco tempo ai risultati ottenuti dall’istituzione dell’UE.
Ovviamente l’Inghilterra può ancora pensare di disegnare un’intesa tra Paesi che hanno un rapporto di sudditanza con la Corona, quali il Canada e l’Australia, costruire un’unione tra ‘like-minded countries’, nazioni che la pensano in modo similare, eppure il processo di unificazione europeo non è un intralcio a tali scenari di pace futura, è piuttosto un rafforzamento del prestigio e della effettiva capacità di ottenere consensi, cooperazione ed azioni efficaci dei singoli Stati e di essi all’interno dell’Unione.
Brexit potrebbe essere un modo per ripensare i confini europei, per liberare Scozzesi e Irlandesi dal giogo inglese oppure potrebbe costituire uno stimolo per migliorare, accettando in parte le critiche mosse oltremanica, l’organizzazione e la concreta realizzazione del sogno europeo, espandendo i confini e non ritraendosi in un guscio irto di spinosi burocratismi.
Questa ricetta, in cui elementi apparentemente inconciliabili quali il latte e gli agrumi si fondono a creare un’armoniosa sinfonia di sapori, è ispirata alle possibilità di pace europea.


Bergamotto, scorza e succo
Burro d’alpeggio della Latteria Sociale di Beduzzo inferiore
Parmigiano Reggiano della Latteria Sociale di Beduzzo inferiore
Scialatielli o altra pasta fresca acqua e farina simile agli strozzapreti o agli spaghetti alla chitarra romani, quindi piuttosto grossi
Acqua
Sale di rocca

Mettere a bollire l’acqua, salarla, quindi far cuocere la pasta. Nel frattempo lavare per bene, eventualmente disinfettando, e grattugiare la scorza del bergamotto, porla in una terrina con il burro e il parmigiano, aggiungere qualche goccia di succo dell’agrume, creare un’emulsione sciogliendo il burro pian piano eventualmente con l’aiuto di un po’ d’acqua di cottura della pasta.

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