venerdì 31 marzo 2017

Spadellata di patate, lonza, mozzarella e timo

Spadellata di patate, lonza, mozzarella e timo

Il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord ha innescato il processo per l’uscita dall’Unione europea come previsto dall’articolo 50 del trattato, Theresa May ha fieramente difeso i valori europei di libertà e democrazia e ha rassicurato la House of Commons che si sarebbe impegnata a negoziare il migliore e più conveniente accordo di ‘separazione’. Rappresentanti di Scozia, Irlanda e Gibilterra si sono infuriati asserendo che il Regno Unito non è unanime sulla volontà di uscita dall’Unione e che Londra non ha preso nella dovuta considerazione le scelte della cittadinanza di due Stati con status di Pari all’interno del Regno Unito, Scozia (con oltre il 62% di voti contrari a Brexit), Irlanda del Nord (con oltre il 56% di voti contrari all’uscita dall’Unione) e di un territorio d’oltremare, Gibilterra in cui le percentuali contrarie alla proposta conservatrice hanno sfiorato la maggioranza assoluta (circa 95% per il Remain) e gli altri Territori britannici d’oltremare, tra cui le Isole Falkland che fondano la propria economia per oltre il 90% sulle esportazioni verso l’EU. Theresa May ha affermato le priorità: ottimi affari con l’UE ma per quanto concerne immigrazione, confini, sicurezza e regole interne la Gran Bretagna non ha intenzione alcuna di ‘sottostare’ alle decisioni europee, affermazione quanto mai in contrasto con l’idea di una UK ‘truly global’, veramente globale, in quanto negazione stessa della possibilità di una azione concretamente sovranazionale.
La risposta di Guy Verhofstadt, a capo della delegazione europea per Brexit, non si è fatta attendere e in poche ore ha chiarito che le priorità europee sono, nell’ordine: i cittadini, quindi la sicurezza e dunque l’economia e il commercio. In semplici frasi ha anche ricordato che, seppure l’UE abbia tutta l’intenzione di prendere in considerazione il voto espresso dalla Scozia, poco potrà fare se il Paese guidato da Nicola Sturgeon non agirà prima all’interno del Regno Unito in modo da non mettere in imbarazzo la diplomazia europea. Discorso ben diverso, e neanche minimamente preso in considerazione da May e addirittura dalla BBC, quello sull’Irlanda del Nord. L’Unione, ha chiarito, ha dato un importantissimo contributo alla risoluzione della questione irlandese e, quale parte del Good Friday Agreement, ha ottenuto che i cittadini dell’Irlanda del Nord potessero avere la doppia cittadinanza britannica e Irlandese. Essendo l’Irlanda Stato membro dell’Unione, i cittadini dell’Irlanda del Nord, che dunque fanno parte sia del Regno Unito che dell’Irlanda unita, sono anche cittadini europei e ovviamente l’Unione europea farà di tutto per garantire loro accesso all’UE. Verhofstadt ha inoltre ricordato la pesante multa che l’UK dovrà pagare per Brexit ma ha, contestualmente, riaffermato i valori europei dei Padri Fondatori, asserendo che la lettera da Londra, seppur giunta senza il preliminare accordo con la Scozia e con l’Irlanda del Nord, potrebbe essere lo stimolo, la spinta per riformare finalmente l’Unione e dare vita a quel sogno che ha avuto le prime basi nel Trattati di Roma e che, ad oggi, non è ancora implementato. Ha immaginato un vero governo europeo, una difesa comune e politiche efficacemente decise da una vera e propria Unione di Stati.
In altre parole, seppure Theresa May abbia cercato di rassicurare gli elettori che il Regno Unito avrebbe ottenuto splendidi risultati nel più breve tempo possibile perché è negli interessi di Bruxelles, che spinge per tenere Londra nell’UE, e abbia sostenuto i valori europei la questione sembra molto più complessa e la discussione, anche se con i toni moderati che si addicono alla situazione, è molto più accesa di quanto sembri.
L’ironia è che chi ha richiesto l’uscita dall’Unione pare non abbia grandi idee e progetti su come muoversi altrimenti mentre l’UE potrebbe cogliere l’occasione per ripensare l’Europa e renderla finalmente unita allontanando, magari provvisoriamente, uno Stato con un peso notevolissimo e poca voglia di rinunciare ai privilegi economici, commerciali e militari che la sua attuale posizione di forza consente.
Questa ricetta, creata con quello che c’era in cucina e nel frigo, è ispirata alle infinite possibilità individuali e collettive di ribaltare una situazione apparentemente difficile in una grandissima opportunità per il futuro e per il presente.

Patate
Acqua
Sale di rocca
Olio extravergine di oliva
Lonza
Mozzarella
Timo

Lavare e lessare le patate con tutta la buccia, scolarle, lasciarle intiepidire, sbucciarle, sbriciolarle con le mani, condirle con sale e olio senza salarle troppo. In una padella antiaderente a temperatura ambiente porre la lonza spezzettata, porre su fuoco medio, vivace ma non troppo, insieme al timo lavato, quando la lonza è ben croccante aggiungere le patate, far rosolare bene, quindi aggiungere la mozzarella sciacquata e spezzettata, far sciogliere e servire ben caldo, eventualmente su un letto di verdure di stagione, quali agretti o asparagi.

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