Cous cous integrale con spadellata di stagione
Il turismo
sostenibile è un motore di sviluppo per l’economia che può aiutare a
raggiungere alcuni traguardi di benessere diffuso utili a mantenere un buon
livello democratico un po’ ovunque. L’Europa, con la sua ricchissima storia, è
un continente da esplorare anche soltanto per conoscere meglio cosa voglia dire
essere cittadini europei. Molte nazioni sono pressoché sconosciute alla
stragrande maggioranza della popolazione europea che ha una vaghissima idea
addirittura della localizzazione geografica di capitali e confini
amministrativi. Sviluppare una sensibilità turistica e creare possibilità di
sviluppo realmente sostenibile significa in primo luogo immaginare un’Europa in
cui le persone si muovono, si spostano e viaggiano non soltanto e non tanto per
questioni lavorative bensì per conoscere e apprezzare maggiormente la
straordinaria diversità che costituisce l’unicità del Vecchio Continente.
Uno tra i
principi fondamentali su cui si fonda l’Unione europea è propriamente quello
della libera mobilità di persone, dell’abbattimento fisico delle frontiere. Il
postulato potrebbe sembrare la libertà di lavorare in un Paese o in un altro ma
in realtà quello più importante è la possibilità di conoscere e viaggiare senza
dover subire lunghi controlli e code alle frontiere, poter decidere di
spostarsi con relativa facilità da una parte all’altra senza dover pensare a
passaporti o altre amenità. Qualche anno fa immaginare un viaggio da Est a
Ovest o viceversa poteva richiedere molti mesi di preparazione, con richiesta
di visti, controlli di passaporti, richieste ad ambasciate e consolati,
scomodissimi e talvolta difficoltosi cambi di valuta, scarse informazioni sui
luoghi di destinazione, etc. Oggi, a meno di trent’anni dalla caduta del Muro
di Berlino e a meno di quindici dalla effettiva unificazione tra Europa
orientale e occidentale, le cose sono molto più semplici e attraversare il
Vecchio Continente è ormai qualcosa di relativamente semplice che può essere
considerata quasi normale come passare da una regione all’altra nello stesso
Paese.
Tale facilità di
movimento e di spostamenti è sicuramente utile alla conoscenza e alle
reciproche influenze di rinnovamento ma anche per il rafforzamento della
costituzione dell’identità europea in quanto unione tra Stati.
L’abitudine ai
viaggi intereuropei è dunque utile alla creazione del senso di appartenenza ad
un’idea e alla sua realizzazione pratica di una entità amministrativa sovranazionale
e porta beneficio ai luoghi più interessanti da un punto di vista prettamente
turistico ma può essere anche un importantissimo motore di sviluppo economico
se si ricomincia a considerare il viaggio, la gita, il tour come parte
integrante della vita familiare e sociale durante l’anno. In altre parole
maggiori sono le possibilità effettive della cittadinanza di viaggiare e poter
conoscere maggiore è il tempo libero a disposizione e maggiori o meglio
distribuite le risorse economiche per utilizzare il proprio tempo anche in
attività turistiche. Ciò ovviamente porta beneficio alle economie di singoli
Stati e dell’Unione in quanto tale oltre ad una maggiore libertà di ‘benvivere’.
Questa ricetta è
ispirata all’importanza del turismo sostenibile europeo.
Pomodori
dell’orto, o acquistati dall’ortolano di fiducia
Melanzane
dell’orto, o acquistate dall’ortolano di fiducia
Cipolla fresca
dell’orto, o acquistata dall’ortolano di fiducia
Menta fresca
Fagioli corallo,
anche detti fagiolini piatti o taccole, freschissimi
Cous cous
integrale precotto
Acqua
Sale integrale
siciliano
Olio
extravergine di oliva
Parmigiano
reggiano della Latteria sociale di Beduzzo inferiore
Far rinvenire il
cous cous in pochissima acqua bollente, salata, aromatizzata con qualche foglia
di menta fresca a cui sia stata aggiunta qualche goccia d’olio, lasciarlo
riposare, quindi ‘sgranarlo’ con la forchetta in un’insalatiera. Lavare gli
ortaggi, tagliarli. In una padella ampia far scaldare l’olio con un po’ di
cipollina tritata finissimamente e menta fresca, aggiungere, salando e
aggiustando di sale, nell’ordine, le taccole, quindi le zucchine, dopo un po’
le melanzane e in ultimo i pomodori. Porre il cous-cous nella padella,
aggiungere tocchetti di parmigiano, amalgamare bene e servire, anche tiepido.
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