domenica 18 giugno 2017

Insalata di riso tricolore con albicocche, parmigiano e balsamico

Insalata di riso tricolore con albicocche, parmigiano e balsamico

Napoli è una stranissima città, dove la modernità più avanzata e il passato sembrano convivere in una sorta di danzante equilibrio su un sottile filo di aromi tanto affascinanti quanto incomprensibili ai non partenopei. Tra le infinite sfaccettature di una delle più teatrali città del mondo c’è un amore e una passione popolare per tutto ciò che è innovazione tecnologica, tale da riuscire ad attrarre la creazione di un centro di ricerca della Apple, universalmente considerata all’avanguardia per le nuove tecnologie, oppure da far pensare all’Eroe dei Due Mondi, Giuseppe Garibaldi, che il modo più comunicativamente efficace per entrare trionfalmente a Napoli sarebbe stato non sul suo mitico destriero acclamato dai suoi e dalla folla, bensì dal treno.
Immaginare oggi il grande condottiero che scende da cavallo e rompe completamente gli schemi della comunicazione eroica del tempo, della rappresentazione epica costruita in millenni di rappresentazioni trionfalistiche per salire su un treno e giungere in città su una potente macchina che aveva del portentoso potrebbe fare tenerezza eppure all’epoca Garibaldi, che ha sempre fondato le sue campagne militari non tanto sulla forza o sui numeri, che certamente non erano a suo vantaggio, ma sull’aura di rinnovamento, libertà, mistero e sostegno popolare, ebbe un’intuizione geniale.
Scendendo dal treno anziché da cavallo egli dimostrò di essere, mazzinianamente, ‘uomo di progresso’, così come recitavano gli adepti alla Giovine Italia e alla Giovine Europa prestando giuramento di fedeltà, non occupante, non straniero, bensì liberatore del popolo e parte integrante di quella rivoluzione ben più ampia delle sue azioni che stava smuovendo gli animi, i cuori e le rivoluzioni da una parte all’altra dell’oceano. Scendendo dal treno affermò il proprio ruolo di Eroe dei due Mondi e di espressione di un’Epoca che chiedeva a gran voce e da ogni dove libertà dall’oppressione, di qualunque forma essa fosse. Il treno e Garibaldi erano estensioni, concetto poi sviluppato da McLuhan, della medesima forza creatrice e non distruttrice, del medesimo secolo, della medesima rivoluzione culturale, tecnologica, sociale e politica che vedeva nella profonda interconnessione tra i Popoli bramosi di esprimersi in tutta la loro potenza vitale. Il messaggio era potentissimo e di una incredibile e sconcertante attualità. Se Mazzini aveva infatti intuito che non esiste uomo libero finché non saranno liberi tutti gli uomini, e ovviamente tutte le donne, e che vi è un ‘disegno’ di progressione universale dell’Umanità, Garibaldi aveva, in un geniale coup de theatre, dimostrato l’effettiva validità di tali idee.
Oggi quella stazione è ricoperta di edere, erbacce e non è più accessibile eppure quanto sarebbe bello immaginare che proprio la società di Cupertino riuscisse a recuperare quello spazio, simbolicamente tanto forte, per affermare proprio quei principi neo-umanisti e mazziniani tramite la creazione della prima Apple station, un luogo di innovazione e creatività dove permettere a bambini e adulti di giocare con le tecnologie quale parti integranti ed estensioni della città in cui tradizione e modernità coesistono in un blend unico e irripetibile di suoni, colori, innovazione e comunicazione.
Questa ricetta è ispirata alle infinite risorse di ispirazione del Risorgimento Italiano.  

Riso basmati
Riso venere
Riso rosso
Acqua
Sale integrale di Sicilia
Olio extravergine di oliva
Aceto balsamico di Modena Antica Aceteria Pedroni
Parmigiano reggiano della Latteria sociale di Beduzzo inferiore
Albicocche freschissime
Menta fresca
Timo citronella fresco
Citronella fresca
Ruta fresca
Mandorle
Noci

Lessare al dente i risi in abbondante acqua bollente salata, farli intiepidire, condire con olio e mettere in forma così da creare tre petali o tre mezzelune, eventualmente già nel vassoio o piatto, lasciarne da parte un po’ per il centro del piatto da portata così da creare una base circolare dove porre la parte centrale del condimento. Sbucciare le mandorle e le noci, tostarle in padella o su una piastra. Lavare bene le erbe aromatiche, tritarle sul tagliere con la mezzaluna, quindi tritare grossolanamente le noci e le mandorle sul medesimo tagliere senza sciacquarlo, unire le erbe aromatiche e la frutta secca, amalgamare con olio e lasciare riposare. Lavare bene le albicocche, denocciolarle e affettarle per il lato lungo, eventualmente passarle un attimo in acqua con qualche goccia di limone per mantenere il colore inalterato. Tritarne una piccola parte col mixer da cucina fino a creare una composta morbida e vellutata da aggiungere al pesto di noci, mandorle e aromatiche cui aggiungere qualche goccia di balsamico. Porre dunque al centro del ‘fiore’ una parte di condimento, contenendolo con petali di parmigiano reggiano, e guarnendo le parti tra un petalo, o mezzaluna, di riso e l’altro con parte del composto. Aggiungere petali di parmigiano tutto intorno ai tre risi e servire.

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