Minestra fresca di giugno
Tra l’Italia e
la Francia da molti secoli c’è un rapporto di amore-odio che una volta è stata
descritta in modo celebre dal reggente dell’Istituto culturale dell’Ambasciata
italiana Parigi, il quale si espresse pressappoco in questa forma: ‘I francesi,
e i parigini in particolare, sono italiani di cattivo umore’. Si potrebbe dire
che la frase sia ormai divenuta parte della storia diplomatica tra i due Paesi
confinanti e talvolta invasori. Celeberrime le avventure di Asterix e Obelix
che contrastano l’invasione romana, oppure quelle della Chanson de geste con i
Paladini di Francia che animano il cunto e l’opra de’ pupi siciliani, oppure le
trasformazioni della Commedia dell’arte ‘esportata’ verso la corte francese dai
lungimiranti Medici, o ancora le incursioni veneziane alla corte napoleonica
grazie alla straordinaria abilità delle merlettaie di Burano. Più recentemente
i francesi hanno dato forza ai moti risorgimentali con l’entusiasmo per
Napoleone per poi disattendere qualunque speranza con la strenua difesa dello
Stato Pontificio da parte delle truppe d’oltralpe. Durante la Seconda guerra
mondiale la Francia è stata esilio e trappola per molti partigiani e liberi
pensatori e durante gli anni di piombo ha aperto le braccia ad alcuni ideatori,
teorici e talvolta esecutori del terrorismo rosso. La rivalità a tavola è forse
la più evidente, i francesi sono convinti assertori della loro superiorità per
la produzione di vini e formaggi e gli italiani rispondono con una strabiliante
varietà e qualità di tali alimenti, l’Italia è all’avanguardia in Europa per il
blocco delle centrali nucleari e la Francia, Paese decisamente nuclearizzato, si
fa paladina delle energie verdi.
La differenza
forse più evidente tra le due Nazioni è che i Francesi riescono sempre, o
quasi, a fare ‘muro comune’ quando si muovono, mentre gli Italiani lasciano
sempre spazio ad una enorme gamma di opzioni che spesso si traduce nella
fondamentale incapacità di unire le forze in modo concreto e costruire qualcosa
di solido che sia utile alla cittadinanza nel suo complesso, ai promotori e all’Italia
in quanto tale.
Un po’ come Red
e Toby, Italia e Francia rimangono nemici-amici e forse tale amicale inimicizia
non cesserà mai di essere la base di un rapporto secolare fondato su
dispettucci e aiuti, ammiccamenti e sgambetti.
Questa ricetta è
ispirata ai contrasti che talvolta rendono più gustosa una pietanza.
Zucchine
dell’orto
Insalata
dell’orto
Fagioloni,
fagioli corallo, taccole anche detti fagiolini piatti
Cipollina fresca
Olio
extravergine di oliva
Parmigiano
reggiano della Latteria sociale di Beduzzo inferiore
Menta fresca
Timo fresco
Citronella
fresca
Patate novelle
Carote
Acqua
Sale integrale
siciliano
Lattughina da
taglio
Fiori di
zucchina
Sedano
Ravanelli
Pane casereccio
Pulire, lavare e
tagliare gli ortaggi a dadini e a listerelle, porli in una pentola, aggiungere
l’acqua, il sale, le erbe aromatiche ben lavate, far bollire, dunque abbassare
la fiamma e far cuocere a fuoco medio-basso. A cottura ultimata, far
intiepidire e servire con crostini di pane tostato, olio a crudo, petali di
parmigiano.
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