venerdì 23 giugno 2017

Gnocchetti con crema di brie, noci e albicocche

Gnocchetti con crema di brie, noci e albicocche

La ricerca in Italia è qualcosa di difficilmente comprensibile per persone dotate di buon senso pratico. Ciò che rimane meno decifrabile a chiunque abbia questa qualità che sembra tanto rara nell’universo politico-amministrativo del BelPaese è come sia possibile la fondamentale mancanza di collegamento tra ricerca, in special modo tecnologica, e produzione industriale così che si arriva al paradosso di creare innovazione di altissimo livello internazionale e di non sapere bene come metterla in commercio o in produzione e soprattutto in che maniera far sì che le invenzioni o le scoperte particolarmente interessanti economicamente da parte di taluni possano andare, in un circolo virtuoso, a finanziare e coprire le spese di un sistema che vede nell’educazione un diritto fondamentale e inalienabile.
Il risultato è talvolta talmente assurdo da risultare pressoché incredibile, sempre alle persone dotate di buon senso, la cosiddetta ‘fuga’ di cervelli che porta all’estero conoscenze, bagagli di sapienza e soprattutto risultati tecnologici e scientifici di particolare rilevanza non soltanto per il mondo accademico ma anche e soprattutto per quello economico.
Se dall’altra parte dell’Atlantico il Primo Ministro del Canada afferma l’importanza di creare sviluppo sostenibile unendo l’ecologia all’economia e Oltralpe il neoeletto Presidente francese invita i ricercatori statunitensi che sulle tecnologie verdi stanno lavorando a recarsi in Francia, se il prestigiosissimo CERN di Ginevra trova una delle forme di finanziamento nella vendita di tecnologie collaterali, ossia di quei dispositivi, tra cui il touchscreen creato negli anni ’70, inventati per risolvere questioni pratiche mentre si costruivano sofisticatissimi macchinari, in Italia la questione sembra poco interessante per politici e amministratori ben più impegnati nell’annosa questione, e mai risolta da oltre un ventennio, di come fare per cambiare la legge elettorale nel modo più vantaggioso per il proprio partito politico o di come riformare la scuola togliendo risorse e aumentando le spese.
Ovviamente questo stato di cose, per l’appunto poco comprensibile alla cittadinanza, viene rispecchiato nelle varie diramazioni di ciò che dovrebbe essere servizio pubblico.
Sarebbe auspicabile, in un non troppo remoto futuro, che la ricerca, spesso di altissimo livello, in Italia potesse trovare terreno fertile per consentire l’innescarsi di quel circolo virtuoso tale da consentire al sistema stesso dell’educazione e della cultura di trovare la propria indipendenza economica e la propria autosufficienza sistemica. Sarebbe così possibile far sì che quello sviluppo sostenibile in cui economia ed ecologia vanno a braccetto possa finalmente esprimersi liberamente in un Paese in cui questi concetti sarebbero stati già ampiamente compresi da ricercatori, artigiani, industria e cittadinanza ma che sembrano assolutamente al di fuori della capacità di pensiero di politicanti e amministratori sempre più lontani dalla realtà del Paese.
Questa ricetta è ispirata all’ottimistico entusiasmo che caratterizza, fortunatamente e malgrado tutto, la cultura italiana.

Gnocchetti Rana
Brie
Latte
Noci
Albicocche fresche
Menta fresca
Acqua
Sale integrale siciliano


Mettere a bollire l’acqua, salare. Nel frattempo lavare bene le albicocche, tagliarle a dadini, sbucciare le noci, rompere i gherigli in una granella grossolana. Sciogliere il brie nel latte insieme alla menta fresca fino a creare una crema densa, aggiungervi la granella di noci e, in ultimo, le albicocche. Lessare e scolare gli gnocchetti, ripassarli nella crema, far intiepidire e servire. 

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