Dolcetto d’estate con ricotta, cioccolato e frutti di bosco
Oggi l’Europa
Unita sembra un fatto assodato, una questione ovvia e normale. Ufficiali di
frontiera sul territorio europeo sono tanto assurdi quanto anacronistici ed
evocano fantasmi di orrori di cui non si vuole ricordare l’atrocità. Esattamente
un secolo fa, però, l’Europa era in piena prima guerra mondiale, sulle montagne
si conquistavano faticosamente posizioni, si difendeva un territorio unito da
appena qualche lustro e già in pericolo di disgregazione. La Jugoslavia trovava
le sue prime unioni, e annesse divisioni fratricide, a Corfù. Germania,
Francia, Gran Bretagna, Austria erano in lotta le une con le altre, la Spagna
era infuocata dalle lotte anarchiche e socialiste, mentre in Russia si
preparava la Rivoluzione d’Ottobre. Tutto questo oggi sembra un passato
remotissimo, tanto lontano quanto inimmaginabile ma in Europa, in Ucraina,
ancor oggi i confini e le guerre sono una realtà dolorosamente tangibile e alle
dogane tra Paesi che sembravano indissolubilmente legati da profonda amicizia e
unione d’intenti, oltre che da trattati politici e legali, ricompaiono gli
spauracchi di baionette e mezzi blindati che ripetono gesti di protezionismo
nazionalistico contro disperati e giovanissimi in cerca di pace, cibo, lavoro.
La crisi migratoria, quella della disperazione di rifugiati e clandestini, è
oggi più che mai una crisi dell’Europa stessa e forse, a questo punto, è il
caso di rispolverare i libri di storia e rendersi conto che, a memoria di
persone viventi, il Vecchio Continente è in pace da pochissimi anni e che la
pace è l’equilibrio più difficile, complicato e complesso che l’essere umano,
per non si sa bene quale ragione, sia mai riuscito a creare. Il territorio
europeo porta i segni delle guerre ovunque, ferite talvolta rimarginate,
cicatrizzate altre troppo fresche, troppo vicine nel tempo e nei sentimenti.
Ciò che è più arduo, seppur non impossibile, rintracciare sono i segni
tangibili della pace, di una pace duratura e territorialmente tanto vasta. Ora,
questi segni sono evidenti nella mancanza di frontiere, nel colore diverso che
segnala le autostrade, nelle monete che gli europei tengono nei portafogli, nel
miscuglio di lingue parlate nel Parlamento europeo ma i carri armati alle
frontiere, i chilometri di filo spinato, i muri non sono simboli di pace, anzi,
ravvivano la più atroce memoria degli orrori che hanno dilaniato il Vecchio
Continente per secoli e secoli, senza tregua.
Oggi più che mai
l’Europa deve essere unita e forte ed è in momenti critici quale quello che
stiamo vivendo che i Paesi europei hanno necessario bisogno di politici capaci
e il più possibile onesti in grado di agire nell’interesse della pace, della
libertà, della fratellanza.
Questa ricetta è
ispirata alla libertà.
Ricotta
freschissima di pecora Ecofattorie Sabine
Mirtilli
Lamponi
Fragoline di
bosco
Fragole
Zucchero
semolato
Cioccolato
fondente
Lavare bene la
frutta, asciugarla. In una insalatieretta tagliare a pezzetti le fragole e
condirle con un po’ di zucchero, lasciarle riposare finché avranno prodotto il
sughetto. Con un coltello tagliare a scagliette la cioccolata. Lavorare la
ricotta con una forchetta, aggiungendovi le scagliette di cioccolata e il
sughetto delle fragole a creare una specie di mousse, quindi unirvi la frutta
di bosco. Nelle coppette di vetro o cristallo trasparenti, mettere le fragole a
raggiera, quindi la ricotta condita, servire tiepido o freddo, assolutamente
non di frigorifero che altererebbe il sapore delicato della ricotta fresca.
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