domenica 9 luglio 2017

Polpettine al forno di zucchine, patate e guanciale amatriciano

Polpettine al forno di zucchine, patate e guanciale amatriciano

Quest’anno ricorre il centesimo anniversario della Rivoluzione russa, anche nota come Rivoluzione d’ottobre, evento sanguinoso che rovesciò una delle più potenti aristocrazie mondiali quella dello zar di Russia. Similmente a quello che avvenne con la Rivoluzione francese il sangue corse a fiumi tra le vie delle città, molte persone vennero sacrificate in nome della libertà e venne instaurato un regime altrettanto se non ancor più repressivo e dittatoriale. Al contrario dell’omologo francese, però, non fu un moto di popolo bensì una rivolta di massa e per la prima volta nella storia la massa entrò a far parte dell’ordinamento politico di una società con risultati a dir poco disastrosi. Se la restaurazione francese e il periodo napoleonico poi portarono alla creazione, seppur zoppicante, di una coscienza patriottica e di un senso di appartenenza civile, in altre parole creò cittadini, quella russa, che si sviluppò sotto la guida di dittatori e gerarchi comunisti creò elementi indistinti di una massa, un’enorme quantità di non-individui, non-persone, compagni uguali nella assoluta e totale mancanza del diritto fondamentale ad essere cittadini che possono liberamente sviluppare le proprie facoltà e inclinazioni. Il sistema costruito ispirandosi alle teorie di Marx che avevano visto nella produzione industriale una massificazione generalizzata fu molto simile a quello di una industria di semi-automi in una catena di montaggio apparentemente senza fine dove la parola libertà, usata per qualunque forma di tortura, era il peggiore degli incubi delle persone anziché una meravigliosa conquista sociale e personale.
Mazzini lo aveva previsto e, a rileggere oggi le parole di Marx e dell’ideologo del Risorgimento italiano, non si può fare a meno di chiedersi per quale motivo l’interpretazione comunista della storia e della realtà abbia prevalso, in quel momento cruciale, su quella liberale, libertaria, liberista e profondamente umanitaria proposta dall’ideatore della Giovine Italia e della Giovine Europa a cui oggi si guarda con moltissima attenzione e con un rinnovato interesse, nella speranza che i tempi siano maturi per implementare, aggiornandola, la visione mazziniana.
Se al posto di un’analisi economica si fosse preferito comprendere che le masse non esistono in quanto tali, se non nella fisica forse, ma sono composte da persone che hanno, ognuna e ciascuna, una propria identità, interessi e sentimenti e che la libertà è raggiungibile attraverso la comprensione profonda di tali aspirazioni e l’interconnessione tra ognuna di esse forse non ci sarebbe stato bisogno del Tribunale di Norimberga, forse non ci sarebbe stato bisogno di impostare le Nazioni Unite in modo tale che fossero in qualche modo disfunzionali all’azione e funzionali prevalentemente a bloccare pulsioni guerresche ma non a proporre ed implementare soluzioni di pace.
La storia, si dice, non è fatta né di ‘se’ né di ‘ma’ eppure il presente e il futuro possono essere costruiti su basi alternative e profondamente diverse da quelle che vedono nella massificazione globalizzata uno sviluppo insostenibile e dunque inattuabile.

Questa ricetta è ispirata alla bellezza delle idee profondamente rivoluzionarie, liberali, libertarie e mazziniane. 

Zucchine
Patate
Uova
Pangrattato
Guanciale amatriciano
Olio extravergine di oliva
Sale integrale siciliano
Timo
Ginepro

Lessare le patate con tutta la buccia dopo averle lavate, quindi scolarle, sbucciarle, frangerle e condirle con sale e olio. Nel frattempo lavare bene le zucchine, tagliarle julienne, far scaldare poco dell’olio in una padella, versarvele, salare, girare e far cuocere. Unire alle patate già condite, aggiungere timo e ginepro tritati, se proprio non si amalgama un uovo o due. Creare delle palline e dunque schiacciarle, passarle nell’uovo sbattuto, poi nel pangrattato, quindi avvolgere in una fetta sottile ma non troppo di guanciale amatriciano. Porre in una teglia con cartaforno, infornare in forno ben caldo a 180°C o 200°C per il tempo necessario alla cottura.

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