venerdì 14 luglio 2017

Insalata di tonno, fagioli e cipollina fresca

Insalata di tonno, fagioli e cipollina fresca

Il mercato musicale italiano ha subito delle variazioni importantissime nel corso degli anni, andando a sviluppare una vera e propria giungla di opportunità mancate. Se fino agli anni ’70 era possibile parlare ancora di case discografiche e di una variegata, complessa e ben nutrita scena musicale italiana, dopo l’apertura delle radio libere e lo sviluppo delle tv private i multiversi dorati di band e cantanti si sono dissolti, portando via con sé illusioni, sogni di gloria, capacità tecniche, creative e produttive. Nel giro di qualche decennio l’industria culturale italiana fondata su suoni e sonorità ha raggiunto livelli altissimi e, in relativamente pochissimi anni, infimi. La qualità che aveva contraddistinto le produzioni e che si era affinata nel tempo costruendo un interessante comparto dell’economia nostrana e della cultura internazionale ha lasciato spazio ad una miriade di prodotti arraffazzonati tecnicamente e di scarso quando non scarsissimo interesse musicale. Dalle sperimentazioni di rock progressivo apprezzato in tutto il mondo si è passati al pop melodico con canzonette che duravano il tempo di una stagione estiva, con testi ripetitivi e generalmente infarciti di insulse e melense banalità e suoni elettronici facilmente compilabili con una pianola un po’ evoluta. La musica elettronica, che pure avrebbe avuto la possibilità di integrare e migliorare le produzioni di alta qualità italiana, si è risolta in una accozzaglia di suoni ripetuti ossessivamente e diffusi nelle discoteche e nei centri commerciali. Le società discografiche, anziché approfittare, dunque trarre opportunità e profitti, dalla diffusione e sviluppo di radio e tv con la creazione di canali dedicati e investimenti sulla nascente e vivace industria videomusicale nonché su centri culturali per la diffusione e la promozione della musica, hanno preferito chiudere i battenti e distruggere quel vivaio di straordinarie opportunità e capacità che si era sviluppato intorno e all’interno di esse.
Inutile pensare che i politicanti italiani avrebbero potuto agire perché sarebbe come pensare che in Italia si fa oggettivamente politica, utopia che negli ultimi anni si è dimostrata meno che realizzabile.
Ciò che però stupisce è constatare che società quali la RCA, fortissimamente collegata al Vaticano con le sue lungimiranti e innovative competenze comunicative, siano state tra le prime a non affrontare il cambiamento attuando una trasformazione che avrebbe potuto monopolizzare il mercato mondiale, come poi è accaduto per MTV, YouTube e, in parte, Virgin.
Immaginare oggi la ricostruzione di una vera e propria industria musicale italiana fondata sulla qualità, la ricerca, il saper fare è difficile, tanto più che ovunque chiudono filarmoniche e orchestre più che prestigiose, lasciando allo sbaraglio centinaia di bravissimi musicisti e tecnici, eppure forse non così folle, in quanto, nel frattempo, la scena italia si è ricreata in modo pressoché clandestino, in modalità nascosta, si potrebbe pensare, e la creatività, una delle caratteristiche italiane che non è mai stata sopita nei millenni di storia, ha intrapreso nuove strade e nuovi modalità di espressione.

Questa ricetta è ispirata ai carboni ardenti sotto cumuli di cenere che, se sapientemente smossi e alimentati, possono far risplendere un grande fuoco.


Filetto di tonno sottolio
Fagioli freschi
Cipollina fresca
Olio extravergine di oliva
Sale integrale siciliano
Basilico rosso
Prezzemolo
Pane casareccio
Pomodori freschissimi

Sgranare i fagioli e lessarli in abbondante acqua, scolarli con la schiumarola e porli in un’insalatiera, aggiungere il tonno spezzettato con la forchetta, i pomodori ben lavati e tagliati a dadini, la cipollina fresca ben lavata e tagliata sottilissima, condire con sale, olio, basilico, prezzemolo. Tagliare il pane casareccio, tostarlo, tagliarlo a fiammifero. Servire l’insalata al centro del piatto con i fiammiferi di pane tostato disposti a raggiera.


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