giovedì 28 settembre 2017

Spezzatino di vitellone in bianco del Chianti con noci, semi di finocchio e bacche di ginepro

Spezzatino di vitellone in bianco del Chianti con noci, semi di finocchio e bacche di ginepro

Le nuove forme di industrializzazione, le innovazioni tecnologiche e le nuove esigenze del mondo del lavoro impongono una revisione radicale della giurisprudenza nel settore giuslavoristico tali da garantire diritti faticosamente conquistati nel corso del tempo ai lavoratori e la necessaria competitività alle aziende. Una non troppo recente sentenza della Corte Costituzionale ha esteso il reato di estorsione ai comportamenti coercitivi sul lavoro che costringono i fornitori di opera, dell’ingegno e/o delle mani, a subire condizioni inaccettabili dietro minacce o blande, quanto fraudolente, promesse di miglioramento economico e di rispetto di quei diritti che sarebbero e dovrebbero essere fondamentalmente assodati. Se la Suprema Corte è arrivata al punto di estendere un reato, stiracchiandone la fattispecie con il rischio, peraltro, di ottenere un effetto boomerang per i lavoratori, è più che evidente che la questione va affrontata nelle opportune sedi e non soltanto a livello nazionale. Si è creato un vuoto giuridico paradossalmente pieno di leggi che invece di tutelare, come dovrebbero, lavoratori e datori di lavoro tendono a mettere gli uni e gli altri nella fondamentale impossibilità di agire con la necessaria serenità e dunque invece di garantire i diritti sanciti dalla Costituzione italiana e dalla legislazione europea ed internazionale costituisce un problema di difficile soluzione. In questa selva oscura chi ne fa le spese è la società nella sua interezza nonché le possibilità reali di effettivo sviluppo economico e di progressione libertaria e liberale. Le recenti denunce di un ricercatore universitario sul ben noto sistema di corruzione all’interno delle università italiane, e non soltanto italiane, è una goccia in un oceano.
Questa ricetta è ispirata all’onestà, rara quanto necessaria virtù.

Spezzatino di vitellone acquistato dal macellaio di fiducia
Vino bianco dal Chianti senese della Cantina sociale di Colle Val d’Elsa
Sale integrale siciliano
Bacche di ginepro sabino
Semi di finocchio
Acqua
Carote
Noci
Scalogno o cipollina fresca


Sbucciare e tagliare a metà la cipollina o lo scalogno, pulire se necessario lo spezzatino, metterlo in ammollo nel vino bianco con gli odori, far insaporire per qualche ora, preferibilmente una notte intera. Scolare lasciando da parte il liquido di ammollo e la cipolla o lo scalogno, mettere in pentola, far cuocere fino a che esaurisce l’acquetta della carne, aggiungere il liquido di ammollo con la cipolla o lo scalogno, far cuocere, dunque abbassare la fiamma, aggiungere sale e acqua, carote sbucciate e tagliate, i gherigli delle noci. 

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