martedì 3 ottobre 2017

Polpettone di manzo con Dolcetto d’Alba

Polpettone di manzo con Dolcetto d’Alba


In queste giornate infiammate dagli eventi spagnoli molto si è parlato di diritto all’autodeterminazione cercando stiracchiati quanto spesso impropri raffronti con realtà italiane, belghe, scozzesi. Partendo dal presupposto che nell’era moderna il popolo dovrebbe avere il diritto di scegliere, per lo meno in Europa, se sostenere una monarchia o preferire una repubblica non si può non notare che vi sono molteplici questioni da osservare con una certa attenzione nella crisi spagnola. Oggi è giornata di sciopero generale nella regione di Barcellona, scelta più che rispettabile, ma forse è il caso di ricordare che il referendum indetto dalla Regione della Catalogna è stato dichiarato incostituzionale dalla suprema Corte spagnola e definito farsesco dal premier spagnolo ma, come ha giustamente fatto notare Massimo Bordin durante la rassegna mattutina Stampa e Regime in onda su Radio Radicale, se si considera ‘farsesca’ una consultazione elettorale non confacente ai dettami di quella Costituzione grazie alla quale in varie occasioni la Spagna ha evitato derive totalitarie e colpi di Stato si battono le mani, si dice ‘bravi’ e si torna in quello che teatralmente è lo spazio tempo del quotidiano, differente in sostanza da quello spettacolare che molti critici teatrali definiscono spazio-tempo dell’extra-quotidiano. I civili debbono sempre essere tutelati dalle forze dell’ordine, non attaccati, questo è un assioma fondamentale delle democrazie europee eppure quello che è accaduto a Barcellona crea un precedente, una violazione della norma atta a garantire lo stato di diritto per ottenere il rispetto dell’ispirazione legislativa. La sovranità popolare, la volontà del popolo e il diritto di autodeterminazione sono principi ispiratori della Costituzione ma la Carta non può essere tradita nel suo contenuto per affermare tali principi, bisognerebbe agire nei margini della legalità e una regione che si oppone al rispetto della legge costituzionale è considerabile al di fuori della legge pertanto avrebbe dovuto, anziché forzare con l’azione dimostrativa, riformulare la richiesta referendaria così da renderla costituzionalmente accettabile oppure modificare la forma della consultazione, presentandola non come un referendum ma come consultazione popolare per l’eventuale richiesta di referendum. Il governo di Madrid ha cercato di impedire la violazione della legge, con più o meno convinzione, ha, di fatto, usato violenza, non in maniera eccessivamente sanguinaria ma nemmeno con la delicatezza che dovrebbe essere usata nei confronti di inermi cittadini che debbono sentirsi sicuri di essere protetti dalle forze dell’ordine e non attaccate, contro una potenziale rivoluzione. Uno tra i punti più complessi è la partecipazione diretta, con tanto di indicazioni su dove trovare i seggi da parte dell’amministrazione regionale. Se un organismo che rappresenta lo Stato, il governo regionale, comunica ai cittadini che c’è una votazione in corso e che per tale motivo sono stati allestiti seggi elettorali il governo centrale non può e non deve attaccare i cittadini che espletano i loro doveri di cittadinanza esprimendosi, in base proprio alle norme costituzionali, mediante il voto pacificamente espresso presso urne dichiarate legittime dall’autorità istituzionale, seppur regionale. Evidentemente la questione scozzese, con la richiesta di ripetere un referendum ritenuto legittimo in virtù di un sostanziale cambiamento nell’impostazione dei rapporti tra UE e UK e dunque di una modifica radicale di quei trattati cui gli scozzesi vogliono aderire, o la annosa questione belga, finora mai risolta da alcun governo, o ancora quella italiana, con connotazioni ben diverse, è giustamente ma poco pertinentemente paragonata a quanto accaduto in Spagna.

Questa ricetta è ispirata alle tante sfaccettature della politica europea. 

Vino rosso dolcetto
Cipolla dorata
Lesso di manzo in pezzo unico acquistato dal macellaio di fiducia
Sale integrale siciliano
Acqua
Semi di finocchio
Curry mild
Pane raffermo
Pangrattato fatto in casa o preparato dai suoceri
Carote
Bacche di ginepro
Timo

Mettere la carne nel vino con la cipolla, il timo, le bacche di ginepro e i semi di finocchio, far riposare per alcune ore, girando una volta. Mettere la carne in teglia con il liquido e gli aromi di ammollo, infornare coperto per qualche ora a fuoco basso ma non bassissimo, aggiungere sale e acqua quando è necessario. Far intiepidire, frullare la carne e le verdure, far ammorbidire del pane nel liquido di cottura, dunque frullare e unire alla carne. Sbattere uno o più uova in base alla quantità di carne, aggiungerle al composto insieme ad un pizzico di curry ed eventualmente ad una manciata di pangrattato, compattare nella carta forno su cui è stato cosparso del pangrattato facendo in modo che il polpettone sia completamente impanato, richiudere la carta forno, porre in frigo e dunque in forno ben caldo a circa 200°C per una mezzoretta o per il tempo necessario a che si formi una crosticina esterna e l’interno rimanga morbido.


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