giovedì 5 ottobre 2017

Minestra d’ottobre

Minestra d’ottobre

Il CETA, Comprehensive Economic and Trade Agreement, è lo storico accordo euro-canadese per abbattere le frontiere commerciali con conseguente riconoscimento delle denominazioni per i prodotti tipici definiti dagli disciplinari pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea recentemente firmato da Canada e UE. Molte persone hanno aspramente criticato tale trattato, molte altre hanno invece gioito per l’apertura di nuove possibilità commerciali e di esportazione proprio di quei DOP, DOC, IGP, STG le cui certificazioni non venivano considerate valide nel territorio nordamericano. Se l’Europa ha una enorme varietà di prodotti con specificità territoriali e storiche costruite in secoli e spesso millenni di distillazione di sapienze contadine ed enogastronomiche, il Canada dovrà probabilmente, proprio grazie a questo accordo con l’UE che farebbe sperare in una futura Unione comprendente anche Paesi che sono geograficamente ma non culturalmente distanti dall’Europa, ritornare alle proprie origini e chiedere alle Six Nations di sviluppare insieme una sorta di catalogo di specialità locali. Oltre alle rielaborazioni tutte canadesi di alcune ricette di origine europea, tra cui i bagel o l’eiswein, vi sono infatti molte tipicità che sono riconducibili alle tradizioni locali delle Sei Nazioni. Il Canada, dunque, per essere davvero competitivo in questo nuovo mercato dovrà riscoprire e valorizzare la propria cultura, ritrovare le radici e recuperare gli antichi saperi da quelle tribù, da quelle popolazioni che sono state marginalizzate e che, pian piano, stanno tornando ad essere parte attiva della società canadese. Una di quelle situazioni che piacciono tanto al Primo Ministro canadese, il geniale e straordinariamente talentuoso Justin Trudeau, in cui non ci sono vincitori e vinti ma soltanto vincitori in ciò che Mazzini chiamava il progresso dell’Umanità.
Questa ricetta è ispirata all’importanza della riscoperta delle radici storiche e culturali per il progressivo sviluppo sostenibile delle società contemporanee.

Zucca
Patate
Carote
Radicchio
Funghi champignon
Noci
Ravanelli
Lattuga
Fagioli corallo, detti anche fagiolini piatti o taccole
Fagioli mascherini della Garfagnana
Olio extravergine di oliva
Timo
Salvia
Acqua
Sale integrale siciliano


Mettere a bagno i fagioli mascherini per una notte, dunque scolarli, sciacquarli e metterli in pentola. Sbucciare le patate, le carote e la zucca, sciacquarle, tagliarle a dadotti, pulire i funghi e i ravanelli, tagliarli a fette, lavare bene lattuga e radicchio, tagliarli a listerelle, sbucciare le noci e pulire bene i gherigli, sciacquare le erbe aromatiche. Mettere tutto in pentola, aggiungere acqua e sale, far cuocere a lungo. Servire con crostini di pane oppure pastina corta e un filo d’olio, a piacere qualche pezzetto di formaggio. 

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