domenica 1 ottobre 2017

Fagottelli con pecorino lucano e noci

Fagottelli con pecorino lucano e noci

Alla corte di Federico II di Svevia scienziati e sapienti del suo tempo discorrevano e discettavano di questioni inerenti ai massimi sistemi con un buon livello, per l’epoca, di libertà relativa. Gli incontri tra menti pensanti e tra colti e dotti d’ogni materia hanno portato ad una progressione della scienza, del sapere e al fondamentale recupero di conoscenze e di parte di quella cultura che rischiava di andare irrimediabilmente perduta dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente. Seppure molte tecnologie sviluppate dagli antichi Romani siano rimaste oscure fino all’epoca moderna, le basi della cosiddetta cultura occidentale sono state, per quanto possibile, salvate da un manipolo di sapienti i cui nomi rimasero celebri durante il Medio Evo al punto da venir citati nelle opere letterarie di Dante e Boccaccio. Tra loro vi era il matematico Fibonacci che individuò una serie numerica sempre ripetuta e presente in natura e Michele Scoto, o Michael Scot, un dotto scozzese che si dilettava di alchimia, astrologia e filosofia e che viene considerato il più importante averroista del Medio Evo, colui, in altre parole, che fece conoscere per primo i commenti di Averroè alle opere di Aristotele, consentendo, dunque, la diffusione di uno tra i pilastri della cultura cosiddetta occidentale recuperato tramite le note a margine, i commenti appunto, di Abū al-Walīd Muḥammad ibn Aḥmad Ibn Rušd, nato a Cordova nel 1126 e considerato il più influente filosofo e dotto arabo del suo tempo insieme ad Avicenna. Scoto e Averroè sono personaggi diversi tra loro eppure accomunati da un peculiarissimo destino, condiviso, per taluni versi, da un altro Federico, il Linceo Cesi, e da Giuseppe Tucci, quello di custodi del sapere di tutta l’umanità.
Questa ricetta è ispirata a quelle persone che nella storia hanno, più o meno consapevolmente, saputo recuperare e trasmettere alle generazioni successive i saperi, le conoscenze, il pensiero e le culture di società antecedenti quella in cui hanno vissuto, permettendo, dunque quel progresso dell’umanità tanto caro a Mazzini.

Pecorino lucano poco stagionato
Noci
Acqua
Farina
Lievito di birra
Noci


Impastare la farina con acqua e lievito di birra. Far lievitare a lungo, creare dischetti di pasta spessi poco meno di un centimetro, farcirli con un cubotto di pecorino e mezzo gheriglio di noci, richiudere e mettere nella teglia per plum cake oliata oppure foderata di carta forno. Infornare in forno ben caldo a circa 210°C o 230°C per il tempo necessario alla cottura. 

Nessun commento:

Posta un commento