Immaginare
un'evoluzione netta della lingua italiana dal latino alla forma
moderna sarebbe a dir poco fantasioso. Durante il Medio-Evo, e
presumibilmente anche durante l'epoca di massima espansione
dell'Impero Romano, vi furono forme dialettali del latino. Sarebbe
impossibile immaginare che tutti gli abitanti del vastissimo
territorio imperiale, fossero essi cittadini oppure popolazioni
semplicemente vessate dai legionari romani, parlassero
indistintamente una forma standard e senza inflessioni della lingua
cosiddetta latina. L'Impero Romano non si sviluppò nel vuoto, bensì
venne costruito con alleanze più o meno volontarie di una gran
quantità di popolazioni e civiltà spesso anche più civilizzate di
quella romana, e sui medesimi territori si svilupparono poi le lingue
romanze, che nel caso specifico dell'italiano comprendono anche i
dialetti locali. Nonostante la gran varietà di linguaggi 'volgari'
che si parlavano, e che ad un certo punto hanno iniziato a costituire
il patrimonio della lingua scritta, si individuano storicamente due
grandi centri culturali della lingua volgare ed in particolare
italiana, quella della Scuola Siciliana voluta dai colti Altavilla,
di cui fu degno discendente, seppur osteggiato dal suo stesso padre,
Federico II di Svevia, il sovrano cresciuto tra le stradine di
Palermo che parlava e scriveva in quasi tutte le lingue del
Mediterraneo, e la più recente, si fa per dire, Scuola Fiorentina
creata intorno alla corte medicea e che ebbe uno sviluppo più
prolungato nel tempo, tanto da far dire a Manzoni che prima di
pubblicare i Promessi Sposi ebbe a “sciacquare i panni in Arno”
per riadattare il suo italiano a forme più corrette e aderenti ad
uno standard qualitativo che rispecchiasse l'ideale unitario
risorgimentale.
Questa
ricetta che unisce alla semplicità della focaccia l'inconfondibile
aroma delle 'cerase', le ciliegie marasche, è ispirata alla storia
della lingua italiana.
Farina
Maraschino
Lievito di
birra
Acqua
Sale grigio
di Bretagna
Ciliegie
sabine
Olio
extravergine di oliva
Impastare la
farina con il lievito di birra sciolto in acqua tiepida e il
maraschino, coprire con la carta pellicola, con una coperta e mettere
a lievitare. Creare dischetti di impasto di circa 10 cm di diametro e
circa 2 cm di spessore, porre una ciliegia denocciolata e lavata
all'interno, chiudere a fagottino e mettere in teglia, cospargere con
sale grigio di Bretagna. Infornare in forno già caldo a circa 180°C
o 200°C fino a cottura.
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