domenica 24 luglio 2016

Fagottelli di focaccia marasca


Immaginare un'evoluzione netta della lingua italiana dal latino alla forma moderna sarebbe a dir poco fantasioso. Durante il Medio-Evo, e presumibilmente anche durante l'epoca di massima espansione dell'Impero Romano, vi furono forme dialettali del latino. Sarebbe impossibile immaginare che tutti gli abitanti del vastissimo territorio imperiale, fossero essi cittadini oppure popolazioni semplicemente vessate dai legionari romani, parlassero indistintamente una forma standard e senza inflessioni della lingua cosiddetta latina. L'Impero Romano non si sviluppò nel vuoto, bensì venne costruito con alleanze più o meno volontarie di una gran quantità di popolazioni e civiltà spesso anche più civilizzate di quella romana, e sui medesimi territori si svilupparono poi le lingue romanze, che nel caso specifico dell'italiano comprendono anche i dialetti locali. Nonostante la gran varietà di linguaggi 'volgari' che si parlavano, e che ad un certo punto hanno iniziato a costituire il patrimonio della lingua scritta, si individuano storicamente due grandi centri culturali della lingua volgare ed in particolare italiana, quella della Scuola Siciliana voluta dai colti Altavilla, di cui fu degno discendente, seppur osteggiato dal suo stesso padre, Federico II di Svevia, il sovrano cresciuto tra le stradine di Palermo che parlava e scriveva in quasi tutte le lingue del Mediterraneo, e la più recente, si fa per dire, Scuola Fiorentina creata intorno alla corte medicea e che ebbe uno sviluppo più prolungato nel tempo, tanto da far dire a Manzoni che prima di pubblicare i Promessi Sposi ebbe a “sciacquare i panni in Arno” per riadattare il suo italiano a forme più corrette e aderenti ad uno standard qualitativo che rispecchiasse l'ideale unitario risorgimentale.
Questa ricetta che unisce alla semplicità della focaccia l'inconfondibile aroma delle 'cerase', le ciliegie marasche, è ispirata alla storia della lingua italiana.


Farina
Maraschino
Lievito di birra
Acqua
Sale grigio di Bretagna
Ciliegie sabine
Olio extravergine di oliva



Impastare la farina con il lievito di birra sciolto in acqua tiepida e il maraschino, coprire con la carta pellicola, con una coperta e mettere a lievitare. Creare dischetti di impasto di circa 10 cm di diametro e circa 2 cm di spessore, porre una ciliegia denocciolata e lavata all'interno, chiudere a fagottino e mettere in teglia, cospargere con sale grigio di Bretagna. Infornare in forno già caldo a circa 180°C o 200°C fino a cottura.  

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