lunedì 4 luglio 2016

Polpettone di melanzane, amaranto e farina di grano saraceno con curry e menta


L'amaranto è uno pseudo-cereale altamente nutritivo e proteico originario del Sud America. Il nome, nell'immaginario musicale italiano, è immediatamente associato alla FIAT Topolino protagonista di una canzone di Paolo Conte, e gli antichi greci e latini descrivono nei loro trattati una pianta con questo particolare nome anche se pare sia un'altra specie perché non risultano particolari tracce di coltivazione mediterranea della stessa. Un mistero che forse soltanto il più famoso Topolino Disney potrebbe risolvere con un bel viaggio nel tempo che, chissà, magari potrebbe evidenziare una gran quantità di collegamenti tra i popoli e le civiltà unite e divise dall'oceano che non hanno lasciato tracce comprensibili a chi ha tramandato le antiche conoscenze nei millenni. Sarebbe in effetti possibile ipotizzare forme di contatto tra popolazioni molto più ramificate e frequenti di quello che la moderna storia occidentale ha preso in considerazione quale certezza fattuale anche soltanto pensando alla costruzione degli archi. Durante il Medio Evo si persero molte conoscenze, anche tecnologiche, pratiche, sviluppate durante l'epoca romana, tra cui come costruire un arco solido e resistente anche a notevoli pesi. Guardare un edificio medievale con un arco con architrave orizzontale senza neanche una chiave di volta dovrebbe far rabbrividire e riflettere molto a lungo sull'importanza della conoscenza. D'altronde anche entrare nel Museo di Arte Orientale Giuseppe Tucci o nel Museo Pigorini di Roma può stimolare il medesimo brivido dietro la schiena, non tanto a causa dell'aria condizionata, bensì del salto nel buio che hanno compiuto talune società tecnologicamente, socialmente e culturalmente complesse che, spesso per motivi di fanatismo religioso unito a guerre, sono sprofondate indietro nella storia fino ad arrivare a modalità di vita e di conoscenza simili in tutto e per tutto a quelli preistorici.
L'amaranto ha una storia che ricorda quella degli archi medievali, considerato dagli Atzechi il cibo degli dei, la sua coltivazione è stata cancellata dalla ottusa violenza di conquistadores medievali che ritenevano di aver fatto una grande scoperta che meritava il nome di un grande esploratore di carte geografiche, Amerigo Vespucci, ma dalla Società Americana di Scienza è stato poi riscoperto nel 1975 generando una notevole curiosità tra scienziati, nutrizionisti e figli dei fiori.
In questa ricetta, adatta a vegetariani, vegani, celiaci e intolleranti al grano ma non a chi ha problemi renali, i collegamenti tra le colture tradizionali di una parte o dell'altra del Pianeta si ricreano con un risultato fresco e molto nutriente.


Menta fresca
Olio extravergine di oliva Azienda Agrituristica Le Farnie
Melanzane lunghe
Amaranto Rapunzel
Sale
Curry
Farina di grano saraceno Molino Rossetto
Cipolla bianca



Mondare e tagliare le melanzane a pezzi grossolani, fare un soffritto leggero in acqua e olio con un trito di poca cipolla bianca, aggiungere le melanzane, salare, coprire e far cuocere girando di quando in quando a fuoco medio. Nel frattempo lessare l'amaranto in acqua bollente lievemente salata per circa una mezz'ora girando spesso ma non troppo e poi far riposare per qualche minuto, la proporzione è di circa 125 grammi di amaranto per 312,5 grammi di acqua. Quasi a fine cottura aggiungere menta fresca nelle melanzane, farle intiepidire e dunque triturare nel robot da cucina, aggiungere il composto all'amaranto, aggiungere curry, menta fresca spezzettata ed eventualmente aggiustare di sale, versarvi a pioggia la farina di grano saraceno fino ad ottenere un impasto morbido ma non molliccio. Porre in frigorifero per far addensare. Avvoltolare nella carta forno e infornare in forno già caldo a 180°C o 200°C per una mezz'ora circa.  

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