Il 14 luglio
si festeggia la presa della Bastiglia e la più longeva forma di
repubblica costituzionale europea. Una data che dovrebbe far sorgere
una riflessione sull'importanza di libertà, eguaglianza, fraternità,
che sono alla base di tale forma di organizzazione governativa.
Tralasciando
per un momento l'ispirazione intellettuale, creativa e artistica che
la Rivoluzione Francese, e prima quella Americana, portò con sé nel
Vecchio Continente, sarebbe opportuno ricordare alcuni semplicissimi
concetti di base, che sembrerebbero ovvi e che, per un motivo o per
l'altro, tanto ovvi non sono.
Quanto più
le cose sono semplici, verrebbe da pensare, tanto più sembra che gli
esseri umani si divertano a complicarle. È stato così per i 10
Comandamenti ed è così per le idee rivoluzionarie. Cosa ci sia di
tanto infuocato nelle parole 'libertà', 'uguaglianza', 'fratellanza'
non si capisce proprio, sono concetti talmente ovvi. Sarebbe
impensabile immaginare che delle persone si mettano insieme, si
consorzino per creare un villaggio, una nazione e un'unità di stati
o di qualcosa di ancor più complesso senza rispettare queste semplicissime idee.
Uguaglianza,
è ovvio che se ci si mette insieme per creare una società deve
vigere un principio di lealtà e di eguaglianza tra le persone, è
ovvio che lo Stato, la società o gli enti governativi proteggano e
rispettino i cittadini nel medesimo modo, senza distinzione di
orientamento politico, di censo, di sesso.
Fratellanza,
sebbene i fratelli nella storia dell'umanità abbiano dato notevoli
prove di odio reciproco, sarebbe ovvio che i componenti di una
società e di uno Stato si aiutassero tra loro, comunicassero come
fanno, o dovrebbero fare, i fratelli.
Libertà,
questa è la parola più complessa, che implica di tutta evidenza il
concetto stesso di sovranità nel momento in cui la libertà
individuale di una persona si incontra con quella di un'altra persona
e così via fino a creare una società. Come in un rapporto di coppia
perfettamente funzionante due persone sono tanto più forti quanto
più riescono ad esprimere la propria libertà individuale senza
dominarsi l'un l'altro e sono tanto più forti quanto riescono ad
esprimere e creare armoniosa unione, così le libertà individuali si
esprimono in modo compiuto e ulteriore proprio nella creazione di una
società libera e aperta.
Sarebbero
ovvietà, ma forse complicare ciò che è ovvio e semplice è una
naturale predisposizione degli esseri umani. O forse no.
Questa
ricetta, schietta e semplice, si ispira all'ovvietà delle idee
espresse dalla Rivoluzione Francese.
I mangia e
bevi siciliani non hanno niente a che vedere con aperitivi e
cocktail, sono gustosamente saporiti e implicano la necessità,
soprattutto se mangiati nella calura isolana, di avere a disposizione
una buona quantità di bevande. Si potrebbe pensare che siano
alimenti per ubriacarsi senza risentire troppo degli effetti
collaterali dovuti a tale attività; sono comunque perfetti per un
barbeque tra gli amici, magari per celebrare insieme ai Francesi,
nemici-amici e fratelli d'Oltralpe, la loro festa nazionale.
Pancetta non
affumicata tagliata sottile
Cipolline
fresche
Avvolgere le
cipolline, dopo averle mondate dalle radici, dalle foglie e dallo
strato superficiale di pellicine, con la pancetta. Porle in una
padella antiaderente fredda oppure sulla brace. Cuocere a fuoco
lentissimo girando di quando in quando e fino a che la pancetta
risulterà completamente croccante e la cipollina cotta, morbida ma
non molle. Servire come aperitivo, come finger food, o come secondo.
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