martedì 12 luglio 2016

Cannellino dell'Alta Tuscia con ginepro del Monte Tancia

Cannellino dell'Alta Tuscia con ginepro del Monte Tancia


L'Alta Tuscia è una zona dell'Italia forse poco esplorata ma molto interessante per quanto concerne la produzione agricola di qualità e l'attenzione ai dettagli e alla biodiversità. Territorio con laghetti di origine vulcanica e terreni piuttosto diversi tra loro anche a distanze di pochi metri, è caratterizzato dalla bellezza di alcuni tra i borghi più belli d'Italia, tra cui Civita, Bolsena, Montefiascone e alcune altre perle splendenti tra pianure e colline degradanti verso laghi con isolotti e cantine di tutto rispetto. Oltre alla produzione di vino e di olio, che caratterizzano certamente l'area, vi sono talune colture di alta qualità attente in modo particolare alla conservazione delle specificità locali che sono, proprio per le proprietà tanto differenti del terreno, piuttosto varie. 
Una tra queste è il cannellino dell'Alta Tuscia, che si differenzia lievemente da quello della Maremma Toscana, per cui è ottimo sia all'uccelletto, con aglio e salvia, sia con le erbe tipiche delle campagne laziali, quali la mentuccia, sia delle montagne del reatino, quali le bacche di ginepro del Monte Tancia. 
Per aumentare la digeribilità qualche semino di finocchiella selvatica siciliana o di semi di finocchio.


Bacche di ginepro del Monte Tancia
Fagioli cannellini dell'Alta Tuscia Azienda Agrituristica Cerqueto
Sale
Acqua
Mentuccia
Timo
Semi di finocchiella selvatica siciliana



Rinvenire i fagioli in abbondante acqua per una notte circa. Dunque sciacquarli e metterli in pentola con acqua e le erbe aromatiche, far bollire a fuoco vivace, poi abbassare la fiamma e far sobbollire fino a cottura.  

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