Il 11 luglio
si celebra la Giornata Mondiale della Popolazione, indetta dall'ONU per porre l'attenzione sulla questione attraverso
iniziative di divulgazione organizzate mediante la Agenzia
Specializzata UNPF – Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione.
Ad un primissimo sguardo si potrebbe pensare che tale Agenzia è ridondante, per non dire poco necessaria, al mantenimento della pace mondiale e al conseguente raggiungimento degli scopi per i quali l'Organizzazione della Nazioni Unite è stato costituito, soprattutto se si pensa a simili Agenzie specializzate quali l'UNICEF, il WFP, la FAO. Eppure, a pensarci un po' su, non è poi così ridondante. Si stima infatti che la popolazione mondiale, che attualmente si assesta intorno ai 7,4 miliardi di persone, crescerà in modo esponenziale nei prossimi anni e decenni con conseguente aumento del fabbisogno energetico, alimentare, abitativo, lavorativo, etc. Che fare? Si potrebbe pensare ad emigrare verso nuovi pianeti oppure si potrebbero prendere in considerazione alcune forme di sviluppo finora considerate valide soltanto nei circoli accademici, il cosiddetto 'sviluppo sostenibile', ovverosia quella forma di sviluppo economico, sociale e culturale che prevede un utilizzo non intensivo delle risorse così da creare ulteriore sviluppo e non devoluzione. In altre parole, si dovrebbe cominciare ad implementare modalità per creare circoli virtuosi e non viziosi. Facile a dirsi, ma è semplice? In realtà sì, è talmente semplice da risultare complicato. Basta modificare lievemente le nostre abitudini e fare attenzione a dettagli che sembrerebbero superflui. Una buona abitudine è, ad esempio, acquistare prodotti artigianali creati con materie prime locali, evitando il più possibile i derivati del petrolio, quali la plastica, dunque si può pensare di comprare oggetti che durano nel tempo, sempre prodotti con criteri di sostenibilità ambientale. Si possono coltivare orti e mangiare frutta e verdura di stagione, carne, pesce, formaggi e uova di allevamenti non intensivi e ricordarsi che la libertà non è uno spazio libero, la libertà è partecipazione.
Ad un primissimo sguardo si potrebbe pensare che tale Agenzia è ridondante, per non dire poco necessaria, al mantenimento della pace mondiale e al conseguente raggiungimento degli scopi per i quali l'Organizzazione della Nazioni Unite è stato costituito, soprattutto se si pensa a simili Agenzie specializzate quali l'UNICEF, il WFP, la FAO. Eppure, a pensarci un po' su, non è poi così ridondante. Si stima infatti che la popolazione mondiale, che attualmente si assesta intorno ai 7,4 miliardi di persone, crescerà in modo esponenziale nei prossimi anni e decenni con conseguente aumento del fabbisogno energetico, alimentare, abitativo, lavorativo, etc. Che fare? Si potrebbe pensare ad emigrare verso nuovi pianeti oppure si potrebbero prendere in considerazione alcune forme di sviluppo finora considerate valide soltanto nei circoli accademici, il cosiddetto 'sviluppo sostenibile', ovverosia quella forma di sviluppo economico, sociale e culturale che prevede un utilizzo non intensivo delle risorse così da creare ulteriore sviluppo e non devoluzione. In altre parole, si dovrebbe cominciare ad implementare modalità per creare circoli virtuosi e non viziosi. Facile a dirsi, ma è semplice? In realtà sì, è talmente semplice da risultare complicato. Basta modificare lievemente le nostre abitudini e fare attenzione a dettagli che sembrerebbero superflui. Una buona abitudine è, ad esempio, acquistare prodotti artigianali creati con materie prime locali, evitando il più possibile i derivati del petrolio, quali la plastica, dunque si può pensare di comprare oggetti che durano nel tempo, sempre prodotti con criteri di sostenibilità ambientale. Si possono coltivare orti e mangiare frutta e verdura di stagione, carne, pesce, formaggi e uova di allevamenti non intensivi e ricordarsi che la libertà non è uno spazio libero, la libertà è partecipazione.
Questa
ricetta utilizza pesce mediterraneo, olio extravergine di oliva
italiano D.O.P., zucchine dell'orto.
Filetti di
branzino
Sale
Olio
extravergine di oliva
Gomasio
biologico
Prezzemolo
fresco
Zucchine
Pulire le
zucchine, lavarle e tagliarle julienne, disporle in una teglia
oliata, disporvi dunque le zucchine julienne, salare leggermente,
aggiungere i filetti di branzino sciacquati, coprire con uno strato
di julienne di zucchine, salare mettere l'olio, aggiungere qualche
fogliolina di prezzemolo, cospargere con il gomasio e infornare in
forno già caldo a circa 180°C o 200°C per circa 20'.
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