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Chloe, 1893, Sir Edward John Poynter |
Un cappello pieno di ciliege è il titolo dell'ultimo, in ordine cronologico, libro di Oriana Fallaci. Un fiume di parole per raccontare la sua famiglia, una conversazione privata con sé stessa e forse, l'unica intervista mal riuscita di tutta la sua vita.L'unico racconto non appassionante, non troppo emozionante, ma
sommesso, una chiacchierata sottovoce, tra sé e sé, e non gridata,
sbandierata e combattuta fino all'ultimo punto in fondo all'ultima
frase scritta sull'ultima pagina. Chi conosce il Centro Italia sa che
un cappello pieno di ciliege, o di ciliegie, come indica l'Accademia
della Crusca, è molto più di un contenitore con della frutta rossa
piena di vitamine. Le ciliegie sono sbucciature e graffi sulle gambe
per arrampicarsi sugli alberi facendo attenzione a non cadere da rami
troppo fragili per reggere il peso corporeo, le prime corse verso
l'immensità dell'estate, le macchie indelebili su magliette da
gioco, la dolcezza infinita dell'infanzia, la ribellione
dell'adolescenza, la pienezza dell'età adulta.
Questa
ricetta è ispirata ai cappelli pieni di ciliege, o ciliegie, nelle
vite di chiunque ne conosca, e comprenda, appieno il significato.
Acqua
Farina
Ciliegie sabine
Foglie
fresche di cipollina fresca
Ricotta
fresca sabina
Pepe
Menta
fresca
Parmigiano
Reggiano della Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore
Sale
Fare
i maccheroni a centonara in base alla ricetta tradizionale impastando
acqua e farina, creando poi i budellini uno per uno. Lavare bene e
tagliare a pezzettini piccoli le foglie fresche di cipollina e la
menta fresca. Lavare, privare del nocciolo le ciliegie, tagliarle in
quattro pezzi, unire il tutto alla ricotta, al Parmigiano
grattugiato, ammorbidendo il tutto con un po' di acqua di cottura
della pasta. Lessare i centonara in abbondante acqua salata e
condirli con il composto preparato, eventualmente aggiungere una
spolveratina di zenzero o di pepe rosa.
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