Il rapporto
tra francesi e italiani è stato sempre molto complicato e difficile.
Nemici-amici, invasori o compagni di lotte, cugini d'oltralpe, uniti
da un profondo senso di fratellanza, o sarebbe meglio dire di
'cuginanza', con tutti i lati positivi e negativi che l'essere
fratelli comporta.
Il bresciano
Niccolò Fontana è piuttosto da annoverare tra coloro che
probabilmente non ebbero molto in simpatia i discendenti dei Galli,
per ragioni strettamente personali. Fu per causa del sacco francese
della sua città che egli rimase orfano di padre e fu soltanto grazie
alle amorevoli cure della povera e ingegnosa madre che egli poté
salvarsi da una brutta ferita alla testa infertagli da un soldato
francese.
La sua era
una famiglia povera ma 'dabbene' e sua madre, santa donna, lo curò
con testardaggine e coraggio, lavandogli le ferite con acqua e
qualche erba di campo. Niccolò riuscì a sopravvivere anche se gli
rimase qualche difetto di pronuncia che gli valse l'appellativo di
'Tartaglia'.
Chiunque si
sia imbattuto nelle equazioni conosce il triangolo che porta il suo
nome anche se il suo contributo alla scienza e alla matematica non si
limitò soltanto alla risoluzione delle potenze con quello che
potrebbe anche essere stata una traduzione e una sistematizzazione
dal cinese di un meccanismo matematico già elaborato in precedenza
pur se non strutturato in forma tanto precisa. Tradusse dal latino
trattati e testi che permisero di comprendere meccanismi e tecnologie
scoperte dagli antichi e dimenticate o tralasciate durante l'Alto
Medioevo.
Questa
ricetta è ispirata alla forza della conoscenza e all'importanza
dell'educazione: Tartaglia era un popolano, una persona cui la vita
non aveva dato molte opportunità 'in partenza', ma era certamente
una persona intelligente e aveva preso dalla madre l'ostinata
testardaggine che gli permise di diventare uno tra i matematici più
importanti del suo tempo e della storia della scienza.
Farina
Olio
extravergine di oliva
Sale
Origano ibleo
Zucchine
freschissime
Lievito di
birra
Acqua
Impastare la
farina con il lievito di birra sciolto in acqua tiepida, coprire con
la carta pellicola, con una coperta e mettere a lievitare. Creare
dischetti di impasto di circa 10 cm di diametro e circa 2 cm di
spessore, lavare le zucchine e tagliarle a dadini più o meno grandi
in base alla freschezza, se sono appena colte possono essere anche di
1,5cm di spessore, altrimenti più sottili, porre i dadini
all'interno del dischetto aggiustare di sale, olio e origano,
chiudere a fagottino e mettere in teglia, cospargere con origano.
Infornare in forno già caldo a circa 180°C o 200°C fino a cottura.
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