Avena piccantina cotta
nel sidro delle Asturie con pomodori ciliegino
Si parla spessissimo di ‘spazio pubblico’ o più in generale
di ‘pubblico’ eppure tale idea è talmente complessa e semplice nella sua ovvia
accezione contemporanea, del tempo presente, da non aver necessità di essere
spiegata. ‘Pubblico’ è un concetto tanto mutevole e cangiante da essere
continuamente ridefinito nel sentire comune al punto che esso assume connotati
affatto differenti nel giro anche di pochissimi anni o del volgere di un
secolo, talvolta riportando in auge idee e concetti molto lontani nel tempo.
Durante l’impero romano erano previsti degli spazi, quali i
Septa Iulia o i fori, aperti al pubblico nell’accezione odierna ma poi l’unico
spazio davvero ‘pubblico’ seppur regolamentato da leggi e regole molto precise
diviene la piazza intorno alla quale si assemblano città e borghi e l’idea di
luoghi fruibili dalle persone di ogni rango sociale si perde indelebilmente
nella notte dei tempi fino almeno alla Rivoluzione americana, a quella francese
e alle successive evoluzioni più o meno sanguinarie.
Una ‘biblioteca aperta al pubblico’ ha nella città di Roma e
in quella di Toronto un’accezione affatto differente, che peraltro si è
alquanto modificata nel corso degli ultimi vent’anni.
Fino a neanche un lustro fa entrare in una ‘biblioteca aperta
al pubblico’ romana era cosa non sempre agevole, spesso era, e ancor oggi è,
richiesta una lettera di presentazione da struttura accademica o di ricerca
accreditata a livello internazionale o nazionale con la motivazione per la
quale si richiedeva l’accesso ad una determinata struttura ‘aperta al pubblico’
in orari rigidissimi che rendevano di fatto non fruibile a non studiosi e non studenti,
prevalentemente universitari, l’ingresso.
Una biblioteca ‘aperta al pubblico’ canadese è strutturata in
modo alquanto diverso. In primis è accessibile nel senso che è possibile
entrarvi e consultare libri, pubblicazioni e altro materiale a prescindere, in
alcuni casi, finanche dall’iscrizione alla biblioteca stessa. Taluni settori
contenenti libri particolarmente pregiati e delicati sono fruibili soltanto
mediante richiesta con valide motivazioni che richiedano effettivamente la
consultazione di tomi rari ma per il resto, l’accesso universale alla cultura è
considerata cosa ‘normale’.
Il concetto di ‘spazio pubblico’ è ancor più complesso e per
definirlo servirebbe una gran quantità di ricerche.
Questa ricetta in cui si uniscono sapori oceanici e
mediterranei è ispirata alle idee e ai concetti in movimento perpetuo e
velocissimo come le onde che rendono uniche le spiagge asturiane.
Avena decorticata Gemme bio
Olio extravergine di oliva
Sale iodato
Aglio rosso di Sulmona dal Parco Nazionale del Gran Sasso e
Monti della Laga
Cipolletta rossa
Pomodori ciliegino
Peperoncino
Sidro natural El Sueve
Timo citronella
Fare un soffritto leggerissimo in acqua e olio di
peperoncino, timo e cipolla e aglio tritati finemente. Aggiungere l’avena per
renderla traslucida, salare, continuare a girare, quindi sfumare con il sidro
naturale delle Asturie, far evaporare l’alcool, quindi aggiungere acqua e sidro
fino a coprire per circa il doppio del volume dell’avena, far arrivare a
bollore, quindi abbassare la fiamma, coprire e cuocere fino a cottura, nel caso
vi fosse ancora liquido, alzare la fiamma togliere il coperchio e far
evaporare.
A parte far scaldare lievemente l’olio su fiamma molto bassa,
quindi aggiungere i pomodorini lavati e asciugati, salare e cuocere coperti a
fuoco bassissimo, volendo aggiungere in cottura un po’ di zucchero.
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